SICUREZZA
Soccorso alpino, 10mila persone salvate
Sono i numeri dell’attività nel corso del 2022, dalle grandi tragedie ai “piccoli” incidenti sulle nostre montagne, più del 14% degli interventi in Lombardia

In montagna, nelle grotte e negli ambienti impervi: nel 2022 sono state 10.367 le missioni del Soccorso Alpino e Speleologico, che interviene con oltre 7mila operatori specializzati in tutta Italia per l’assistenza e il recupero di persone infortunate o in difficoltà e per la ricerca e il soccorso dei dispersi: rispetto al 2021 c’è stato un incremento del 9,8%.
In totale sono state 10.125 le persone soccorse, 504 i morti, 84 i dispersi in un anno segnato dalla tragedia della Marmolada a luglio e dall’intervento per la frana del Monte Epomeo, a Ischia, in novembre.
Le cause degli interventi sono dovute principalmente a tre fattori, spiega un report del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico: la caduta o scivolata (45,9%), l’incapacità durante l’attività svolta (26,3%) e il malore (13,7%). Le persone soccorse stavano facendo principalmente escursionismo (50,2% dei casi), mountain bike (9,0%, con un trend in forte crescita negli ultimi 5 anni, anche per l’utilizzo delle biciclette elettriche, che stanno avvicinando alla montagna nuovi appassionati e turisti), lo sci alpino (7,8%), l’alpinismo classico (5,4%) e la ricerca di funghi (4,2%).
444 VITTIME
Nel 2022 hanno perso la vita in ambiente impervio 444 persone con un importante incremento rispetto al 2021 (+13,5%), 4.297 sono state le persone recuperate ferite in modo leggero, 1.298 i feriti gravi, 228 i feriti con compromesse funzioni vitali, 3.714 gli illesi, persone in difficoltà a causa delle condizioni morfologiche, dello stato dei terreni come la presenza di neve o ghiaccio, oppure perché non avevano attrezzature, calzature o abbigliamento adatti. Le unità cinofile sono state chiamata a operare 263 volte in caso di valanghe per la ricerca di persone disperse. In oltre il 40% dei casi il Soccorso Alpino e Speleologico è intervenuto con il supporto di un mezzo aereo
L’IDENTIKIT
L’identikit medio della persona soccorsa è quello di uomo italiano tra i 50 e i 60 anni, leggermente ferito dopo essere scivolato in un’escursione. L’84,7% dei soccorsi è italiano, il 6,1% tedesco; 1,1% francese. Per quanto riguarda il periodo dell’anno, il 50% degli interventi del Soccorso Alpino e Speleologico si concentra nei mesi estivi: giugno (9,5%), luglio (14,6%), agosto (16%) e settembre (10,1%).
DOVE
Gli interventi avvengono in particolare nell’arco alpino, il 20,2% in Piemonte, il 14,2% in Lombardia (moltissimi in provincia di Varese e nel Vco), il 13,3% in Trentino, 11,5% in Alto Adige. L’evento più critico è stato quello accaduto il 3 luglio sul ghiacciaio della Marmolada, quando un grosso seracco della parte sommitale del ghiacciaio si è staccato improvvisamente creando una valanga di ghiaccio e roccia che ha colpito diverse cordate di alpinisti impegnate sulla via normale. La tragedia ha fatto 11 vittime, di cui 2 guide alpine, e 8 feriti, nonostante il rapido intervento con 10 elicotteri e decine di soccorritori, anche con l’impiego di droni.
ISCHIA
Il Soccorso Alpino e Speleologico campano, supportato da personale del Cnsas proveniente da altre regioni, è intervenuto anche nella frana di Ischia, a novembre, quando le attività sono andate avanti ininterrottamente per 11 giorni.
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