La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.

Lo accusano di vestire di nero e che dietro quel colore vi sia una precisa indicazione politica.

Non ci sta, il sindaco Luigi Melis, a vivere una lunga campagna elettorale dove il confronto avviene sui gusti e le preferenze personali e non sui programmi.

«Voglio dire un fermo no a una campagna elettorale becera, con contenuti non riferiti ai programmi, ma ad attacchi su gusti e modi di vestire dei candidati - afferma il sindaco Melis - ribadendo di essere pronto al confronto sui temi solbiatesi. Il confronto, legittimo, doveroso e democratico, infatti, deve avvenire su proposte e non sul mio vestire di nero, a esempio. Siamo nel campo della denigrazione».

Nel mirino del sindaco uscente, che ha già lanciato la corsa alla successione a Samantha Caprioli, finiscono gli immancabili leoni da tastiera che, negli ultimi giorni, hanno postato più di un messaggio nella pagina Facebook Sei di Solbiate Olona se...

«A queste persone dico che devono imparare a usare gli argomenti e magari mettere la faccia quando lanciano accuse ridicole - spiega Melis -, non è certo con accuse senza senso e del tutto svincolate dal dibattito politico che si fa il bene di Solbiate Olona».

Il primo cittadino si dice fin da ora pronto a tutelarsi nelle sedi opportune, quelle legali comprese.

«Ho già avvisato il moderatore del gruppo, segnalandogli quanto sta accadendo, affinché moderi realmente - conclude Melis - e gli ho ricordato che le tracce di questi personaggi senza argomenti restano e, qualora proseguissero questi atteggiamenti, non potrei esimermi dal difendermi nelle sedi opportune».

A liste e candidature ancora da presentare, quindi, a Solbiate Olona non sono calde solo le temperature già a livelli primaverili, ma anche il termometro politico che è a livelli di guardia. Con il rischio di vivere un periodo di avvicinamento alle urne in cui di programmi e di bene del paese si finisca con il parlare poco. O niente.

Moreno Gussoni

© Riproduzione Riservata