La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.

Nel primo Novecento il Varesotto era diventato una popolare meta di villeggiatura. Nelle estati di inizio secolo il Campo dei Fiori era una delle località preferite dai turisti poiché offriva l’illusione di un’immersione nella “natura selvaggia”, ma sempre a poca distanza dal comfort della città.

È proprio in questo periodo, che sul versante della montagna iniziano a sorgere strutture di villeggiatura, tra cui sicuramente la più importante è l’imponente Grand Hotel Campo dei Fiori. Duecento camere, un lusso sfrenato e una squisita prova di bellezza nata dal connubio di due stili all’epoca molto in voga: il liberty, sicuramente prevalente, e il futurismo, presente in maniera meno accentuata. Per facilitarne il raggiungimento vennero costruiti anche tramvia e funicolare, e quando negli anni Cinquanta e Sessanta – a causa delle inevitabili sferzate del tempo – le strutture iniziarono a usurarsi, anche l’Hotel chiuse i battenti.

Un sogno d’eleganza durato solo un battito di ciglia, quindi, perché oggi la struttura resta chiusa. O quasi. Dal 9 al 14 agosto, infatti, il FAI Varese, in occasione della Festa della Montagna del Gruppo Alpini Varese, organizza l’apertura delle porte allestendo, al loro interno, un vero e proprio viaggio nel tempo. Nella hall del grande albergo si terrà un'esposizione di documenti, oggetti e immagini che renderà possibile assaporare l'atmosfera elegante e raffinata dei giorni della Belle Époque, attraverso una selezione di cartoline, fotografie e documenti dell'epoca, messi a disposizione in esclusiva da collezionisti privati.

Un’occasione da non perdere se si vuole provare a rivivere l’eleganza di un’epoca che vedeva Varese al centro.

Per maggiori informazioni riguardanti l’organizzazione, consultare i social di Fai Varese oppure contattare varese@delegazionefai.fondoambiente.it

Debora Corti

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