LA SENTENZA
Ladro seriale condannato
Derubò l’asilo e anche l’oratorio. In cella per quattro anni e mezzo

Rubava ovunque, non appena gli capitasse l’occasione. Davide Pecoraro, ventinovenne che per mesi è stato il nemico giurato di attività commerciali e strutture aperte al pubblico di tutto il Gallaratese, ha patteggiato davanti al gup Nicoletta Guerrero una pena di quattro anni e sei mesi, così come concordato dall’avvocato Lara Paladino con il pubblico ministero Nadia Calcaterra. Il ragazzo per ora resta in carcere, il difensore non ha presentato istanze di arresti domiciliari per un motivo disarmante: nessuno dei suoi parenti intende riprenderselo in casa. Finché qualcuno non si metterà a disposizione il legale non avrà margini di manovra.
Il primo dei raid contestati nell’ordinanza emessa dal gip Piera Bossi pochi giorni prima della reclusione totale forzata, risale al 31 marzo 2019. Bersaglio del giovane fu la scuola pubblica dell’infanzia Porraneo di Cardano al Campo. Pecoraro scassinò la porta antipanico e sfasciò un’anta in legno del bancone della segreteria. Dopo aver vandalizzato il locale si impossessò di una cassetta di sicurezza metallica che conteneva 1.000 euro in contanti. Alla fine di giugno il sommese terrorizzò l’educatrice dell’oratorio gallaratese di Cajello: armato di un fermaporte in ferro si avvicinò alla donna ammonendola «fatti i cazzi tuoi». Pochi istanti prima era entrato nella struttura di via Statuto per rubare denaro dai locali del bar e dal vecchio alloggio del parroco, ma venne sorpreso e quindi scappò.
Molto più violenta l’irruzione nell’appartamento di un’ottantenne di Somma Lombardo, risalente allo scorso 11 ottobre: Pecoraro si intrufolò nella sua camera da letto approfittando della sua vulnerabilità, arraffò qualche moneta da 50 centesimi e il portafoglio che l’anziana aveva nella borsa e quando la sommese si accorse della sua presenza e gli si avvicinò lui la spinse con forza contro lo stipite della porta del ripostiglio facendole male. Se la cavò con otto giorni di prognosi per un trauma contusivo al gomito.
A dicembre il ventinovenne si presentò al bar Millenium di Gallarate, buttò l’occhio su una giacca appoggiata su una sedia e rovistò nella tasca. Era l’indumento di uno straniero, a cui sfilò 80 euro e il permesso di soggiorno. A gennaio un blitz all’osteria Radici, sempre a Gallarate: in quel caso si impossessò del portafogli di una cameriera.
© Riproduzione Riservata