LA DENUNCIA
Somma: vicini abusivi, notti da incubo
Cinque famiglie che vivno in una casa di corte denunciano: «Litigano e si picchiano»

Ritornare a casa e sperare di non fare brutti incontri in cortile, entrare nel proprio appartamento e sprangare la porta per sentirsi sicuri, stare sul divano per una serata di relax e udire invece urla e litigi che arrivano dall’abitazione accanto, attraversare la corte e tenere le sguardo basso per non incrociare occhi ostili.
OCCUPAZIONE ABUSIVA
No, non è una questione di pessimo vicinato o la scena d’un film ad alta tensione, ma quello che sta succedendo a un gruppo di famiglie di Somma Lombardo che abitano in una casa di ringhiera: un appartamento dello stabile, di cui per motivi di sicurezza non sveleremo l’indirizzo, è stato infatti occupato abusivamente da alcuni nordafricani che hanno comportamenti preoccupanti.
«Siamo davvero angosciati. Ormai la situazione è fuori controllo», si sfoga il portavoce delle cinque famiglie che si sono consultate e che hanno deciso di contattare La Prealpinaper raccontare ciò che stanno vivendo.
«Si picchiano, urlano, litigano tra loro tutte le notti, sporcano buttando spazzatura in cortile. E poi c’è un continuo viavai di persone poco raccomandabili. Ci mancherebbe pure la droga. Quando sono arrivati? Circa tre mesi fa. All’inizio erano solo in due, poi la casa si è riempita e nelle ultime settimane è sempre peggio».
Un «peggio» fatto di urla e litigi, botte e trambusto, che ha portato più di una volta a chiamare i carabinieri di Somma Lombardo.
«Abbiamo contattato diverse volte l’Arma e i militari sono sempre giunti da noi per controllare la situazione: hanno calmato l’atmosfera cercando di ristabilire l’ordine col buon senso, ma ovviamente noi vorremmo che questi inquilini se ne andassero. Anche se per ora nulla sta cambiando», lamenta il portavoce.
«Abbiamo anche notato che i carabinieri ogni tanto passano durante il giorno per supervisionare. Sicuramente stanno indagando. Capiamo che vogliono eliminare il problema alla radice e che mandare via e basta queste persone le farebbe solo spostare da un’altra parte. Ciò che chiediamo è però di velocizzare i tempi, per quanto sia possibile».
I CARABINIERI SANNO
I carabinieri confermano che sono al corrente della situazione e che stanno monitorando e portando avanti l’indagine complicata dal fatto che non si conosce il proprietario dell’immobile. Allora facciamo un passo indietro. Di chi è la casa? Come racconta uno degli abitanti dello stabile, l’appartamento era di un uomo deceduto una decina di anni fa. Da allora, visto che i figli non hanno accettato l’eredità perché impossibilitati a pagare le rate restanti del mutuo, la casa è rimasta vuota. Fino a tre mesi fa, appunto. Le famiglie non sanno a chi appartenga ora l’immobile, se a una banca o al demanio. Questo buco d’informazioni rallenta le procedure e lega le mani alle autorità. Quello di Somma non è certo un caso isolato. In Italia, infatti, il fenomeno dell’occupazione abusiva degli immobili è diffuso: da alcuni studi pare che siano circa 30mila le abitazioni occupate da chi non è l’effettivo proprietario.
«Volevamo parlarne per sensibilizzare le autorità coinvolte, per avere più chiarezza e per far sentire la nostra voce», conclude il rappresentante. Nella speranza che non capiti più di svegliarsi nel mezzo della notte vedendo la luce di una torcia avvicinarsi minacciosa alla serratura della propria porta di ingresso, come ha raccontato un’altra abitante della corte.
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