IL CASO
Spray sulla figlioletta: arrestata
Ventinovenne varesina accusata di avere provocato gravi irritazioni alla bimba di 16 mesi

Forse domani, martedì 7 febbraio, dopo l’interrogatorio di garanzia, si potrà conoscere la versione della donna arrestata nei giorni scorsi con l’accusa di maltrattamenti aggravati ai danni della figlioletta di 16 mesi: per mesi avrebbe cagionato di proposito gravi irritazioni sulle braccia e sul corpo spruzzandole spray deodorante al borotalco in quantità tale da richiedere le cure in ospedale. Ventinove anni, residente in un piccolo centro della provincia di Varese (sul comune di residenza c’è il massimo riserbo per tutelare la bimba), la donna è finita in manette dopo le indagini della Squadra Mobile di Milano. I magistrati hanno chiesto e ottenuto che la piccola fosse affidata ai Servizi sociali.
A inchiodare la mamma alle sue responsabilità sono state le telecamere dell’ospedale milanese alla quale si era rivolta per far curare quella “strana” malattia della figlioletta. Gli impianti, sistemati dagli agenti della Mobilenella stanza dove era ricoverata la piccola paziente, hanno immortalato la donna mentre, più volte al giorno, spruzzava il deodorante sul corpo della figlia. Sono stati i sanitari del nosocomio milanese ad allertare Procura e forze dell’ordine dopo aver accertato che, nel corso degli ultimi mesi, la ventinovenne si era presentata nei Pronto soccorso di altri tre diversi ospedali lombardi. La richiesta di aiuto era sempre per lo stesso motivo: la piccola soffriva di forti irritazioni cutanee, rossori e abrasioni.
Irritazioni di fronte alle quali i medici di tutti gli ospedali contattati non erano in grado di dare una risposta. Così la donna è stata indirizzata a Milano e da lì, dopo un paio di settimane di ricovero, è partito l’alert verso la Procura. Inutile sottolineare come i pm abbiano dovuto gestire con particolare delicatezza il caso che, una volta risolto, è sfociato con le manette per quella giovane mamma che sembrava non darsi pace per la patologia della bimba.
Difficile comprendere le motivazioni alla base del gesto. Per il momento, da quel che è dato sapere, la ventinovenne avrebbe agito all’insaputa del marito, padre della piccola, e non vivrebbe una situazione familiare particolarmente problematica. Stando ad alcune indiscrezioni, sembra che l’indagata abbia spruzzato per mesi lo spray sulla pelle della piccola per far sì che rimanesse ricoverata in ospedale. Gli investigatori non escludono nemmeno la pista che la donna soffrisse di un possibile «stato depressivo legato alla maternità».
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