LE SPIEGAZIONI
Stangata a Varese: le motivazioni. La società: ricorso
Cruciale la falsa attestazione che escludeva pendenze verso la Fiba. I biancorossi si affidano all’avvocato dell’Inter

La FIP fa luce sulle motivazioni della penalizzazione di 16 punti con cui la Pallacanestro Varese è stata sanzionata per effetto del caso Tepic.
LA PENALIZZAZIONE
Una lunghissima ricostruzione della vicenda (https://fip.it/deferimento-della-pallacanestro-varese-le-motivazioni/) nella quale emergono gli errori commessi dal club biancorosso – peraltro ammessi in occasione del comunicato emesso lo scorso venerdì 15 aprile – nella gestione di una vicenda legata alla stagione 2018/19. Tanti passaggi nei quali si chiarisce l’accaduto, a partire dall’accordo sottoscritto ancora a luglio 2021 – quando il direttore generale della società era ancora Andrea Conti, poi dimessosi ad ottobre dello stesso anno – per un debito formalmente transato, con risoluzione consensuale del contratto, a novembre 2019.
LA FALSA DICHIARAZIONE
E l’accantonamento prudenziale in caso di sconfitta nel procedimento che Varese sapeva essere stato aperto a suo carico dal tribunale FIBA? Secondo il Tribunale Federale, non basta a contestare l’accusa di falsa dichiarazione rilasciata dal presidente Marco Vittorelli sulla mancanza di provvedimenti aperti al BAT (al momento il lodo era pendente, la sentenza a carico di Varese ha data 25 ottobre 2022). Quella falsa attestazione di assenza di carichi pendenti presso la FIBA - che con comunica con la FIP fino a quando non viene decretato il blocco del mercato a novembre 2022: da lì le indagini della Procura Federale scattano d’ufficio - è tale da condannare l’OJM, nelle decisioni del Tribunale della FIP: respinta la richiesta dell’accusa di retrocessione diretta in A2, l’applicazione del meno 16 deriva dall’afflittività della pena: “tenuto conto della posizione in classifica della squadra, rappresenta la sanzione minima che possa con certezza determinare l’esclusione della squadra dalla disputa dei play off”.
IL RICORSO
La società biancorossa ha comunicato in una nota stampa emessa nel pomeriggio di lunedì 17 aprile di «Aver provveduto in data odierna a dare incarico agli avvocati Angelo Capellini e Daniele Bianchi del Foro di Milano, Giampiero Falasca del Foro di Roma e Sergio Terzaghi del Foro di Varese di procedere all’esame degli atti e alla predisposizione del ricorso avverso la decisione di primo grado. La Società difenderà, in ogni sede e grado di giudizio, la correttezza del suo operato, confidando che ciò avvenga nel più breve tempo possibile».
Si attende ora la comunicazione della data del ricorso in secondo grado (in caso di bocciatura si ricorrerà al Tribunale Nazionale Sportivo del Coni, ma con ogni probabilità il terzo grado sarà discusso dopo la data di fine campionato); la novità riguarda il collegio di difesa, nel quale - oltre alle novità già annunciate degli avvocati Giampiero Falasca e Sergio Terzaghi - entrano i milanesi Capellini e Bianchi. Il primo in particolare è il legale di fiducia dell'Inter, evidentemente suggerito da Xavier Zanetti - vicepresidente del club nerazzurro e grande amico di Scola - in vista della delicata impresa di ridurre la penalizzazione. Eventualmente anche modificando la linea di difesa del primo grado - il precedente difensore Fiorenzo Storelli non fa più parte del gruppo di lavoro - che alla luce delle motivazioni è stata respinta dalla giustizia FIP.
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