CORTE D’ASSISE
Strage di Samarate, «Nicolò vuole vedere il padre»
Alessandro Maja in aula. La difesa rinuncia ai testi tranne la psichiatra

Seconda udienza, oggi, venerdì 27 gennaio, dinanzi alla Corte d’Assise di Busto Arsizio, del processo a carico di Alessandro Maja, il 57enne che il 4 maggio del 2022 a Samarate uccise la moglie Stefania e la figlia sedicenne Giulia (il figlio Nicolò è sopravvissuto alla strage). Nella prima udienza, il 14 gennaio scorso, la Corte d’Assise, presieduta dal giudice Giuseppe Fazio, aveva preso atto della scomparsa dell’avvocato dell’imputato. Questa mattina dunque, la partenza ufficiale del processo, con Maja presente in aula: le parti hanno acquisito gli atti, e ciò snellisce la fase di dibattimento, e la difesa ha rinunciato all’esame dei testi che aveva indicato, ad eccezione della psichiatra che ha diagnosticato a Maja disturbi narcisistici e depressione prolungata.
«NICOLO’ VUOLE VEDERE IL PADRE»
«Nicolò vuole vedere suo padre, lo porterò sicuramente alla prossima udienza». Lo ha detto Giulio Pivetta, il nonno di Nicolò Maja, 24enne gravemente ferito dal padre Alessandro che ha ucciso nella stessa occasione la madre e la sorella del giovane. Il nonno di Nicolò ha parlato a margine dell’udienza in Corte d’Assise a Busto Arsizio. Poi ha spiegato di aver ricevuto alcune lettere da parte di Alessandro Maja nelle quali ha chiesto come sta il figlio: «Gli ho risposto con una lettera, voglio sentirgli spiegare il perché, e sapere a chi si riferiva quando, al momento dell’arresto, ha detto ‘li ho uccisi tutti bastardi”».
© Riproduzione Riservata