L’APPUNTAMENTO
Sul Titanic anche passeggeri di Arcisate e Germignaga
A Biandronno una serata con l’esperto Claudio Bossi

Dapprima la sua è stata una passione, divenuta in seguito una ossessione, per finire come un lavoro riconosciuto. Claudio Bossi di Oggiona con Santo Stefano è consulente di Rai Storia per quanto attiene la storia del Titanic e, per lo stesso tema, nel 2015 è stato insignito del premio nazionale “Cronache del mistero”. Oggi, venerdì 9 maggio, alle 20.45 in sala Fallaci, invitato dal Circolo Culturale de Biandronn e con il patrocinio del Comune, coglierà un aspetto particolare di tutta la vicenda: gli italiani a bordo del gigante dei mari.
Bossi è tra i più qualificati esperti internazionali della storia del famoso transatlantico. La sua ricerca continua da dove era iniziata negli archivi inglesi, giacché la compagnia navale aveva sede nel Regno Unito, statunitensi poiché dagli Usa è partita la prima inchiesta ufficiale sul naufragio, canadesi in quanto la maggior parte delle vittime recuperate dal luogo della tragedia sono sepolte in quella nazione e irlandesi, legati all’origine del transatlantico.
«Rievocherò la storia in riferimento al nostro territorio - spiega - in quanto tra i 41 italiani presenti c’era un “picasass” di Arcisate, Emilio Portaluppi, sopravvissuto, un artista della pietra apprezzato che svolse poi la sua attività negli Usa. È sepolto nel suo paese d’origine. Ricorderò la famiglia Stehli, industriali di Germignaga».
Ma si può mettere la parola “fine” alla vicenda del Titanic? «Assolutamente no - risponde Bossi - Lo dimostra il fatto che a 113 anni di distanza negli archivi di Stato inglesi ci sono documenti che non sono ancora accessibili. Nessuno può essere certo di conoscere la vera storia del Titanic. È stata una catastrofe avvolta nel mistero. Hanno avuto un ruolo determinante gli armatori, le assicurazioni. Solo quando tutta la documentazione sarà consultabile allora si potrà scrivere la vera storia».
Lui ha scritto non meno di una dozzina di libri sul Titanic, infiniti articoli ed è stato relatore in una infinità di conferenze. Più rievoca la sua storia più si sente motivato a dare spazio a quell’infinità di voci.
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