L’INTERVENTO
«Suo figlio è in carcere». Ma in cella finiscono i truffatori
I carabinieri hanno arrestato tre persone accusate di aver raggirato anziani

Ancora truffe agli anziani in Ossola. Ma stavolta ai malviventi è andata male. Nella giornata di mercoledì i carabinieri di Domodossola hanno tratto in arresto per truffa aggravata una donna e due uomini residenti fuori provincia.
Già nei giorni precedenti la centrale operativa dei carabinieri di Domodossola aveva ricevuto diverse segnalazioni di tentativi di truffa da vari comuni del circondario. Le potenziali vittime erano tutte persone anziane e la tecnica utilizzata quella solita del finto incidente, ovvero venivano raggiunte sulle proprie utenze telefoniche da un soggetto che con la scusa che il congiunto avrebbe provocato un grave incidente, chiedevano di mettere a disposizione del denaro e dei preziosi per evitare il carcere al figlio o nipote della vittima prescelta.
Per questo motivo erano stati predisposti servizi con carabinieri in divisa e in borghese.
Durante l’attività di pattugliamento i militari hanno notato nel centro di Domodossola un piccolo crossover che girava senza un’apparente meta, destando non pochi sospetti anche in virtù del fatto che proprio da quella zona erano giunte alcune delle segnalazioni per tentativi di truffa. Questo è bastato ai carabinieri per collegare veicolo ed occupanti all’attività criminale in corso, iniziando a seguirlo nei vari spostamenti per i quartieri e le principali arterie cittadine, fino a giungere nuovamente in centro. Qui una volta parcheggiata l’auto sono scesi tre soggetti, due uomini ed una donna. Uno di questi, dopo essere entrato in un piccolo vicolo, è tornato dopo alcuni minuti per risalire in auto con gli altri due e dirigersi verso l’imbocco della superstrada.
L’INTERVENTO DELLE PATTUGLIE
Insospettiti dall’improvviso movimento dei tre, la pattuglia dei carabinieri raggiungeva l’autovettura fermandola prima dell’imbocco della superstrada, mente un’altra pattuglia riusciva ad individuare l’abitazione nella quale il soggetto era entrato uscendone poco dopo.
IL RAGGIRO
Nell’abitazione è stata identificata un’anziana donna sola, la quale confermava ai militari di avere ricevuto poco prima una telefonata da parte di un uomo, il quale le aveva comunicato che il figlio aveva causato un grave incidente e che per evitargli la galera era necessario che lei fornisse del denaro o dei monili d’oro, consegnandoli ad un loro emissario che avrebbe raggiunto entro pochi minuti la sua abitazione. La donna evidentemente scossa dalla notizia raccoglieva il denaro e l’oro che aveva in casa consegnando tutto all’uomo che puntualmente si era presentato a casa.
I carabinieri dopo aver fermato l’auto procedevano alla perquisizione della stessa e dei tre occupanti, due dei quali con precedenti, trovando occultati dei monili d’oro e la somma di 950 euro, il tutto corrispondente a quanto consegnato dall’anziana donna al truffatore.
Per i due uomini e la donna è scattato l’arresto in flagranza di reato per truffa aggravata, mentre all’anziana signora veniva restituito il maltolto.
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