LA MANIFESTAZIONE
«Torna l’incubo latino»
Da giovedì 16 giugno e per 71 notti, a Busto Arsizio largo a balli caraibici, cultura, sapori e folklore d’Oltreoceano. Residenti sconsolati: «Non è giusto che il divertimento altrui ci rovini»

«Ho già l’esaurimento addosso. Non è giusto che per il divertimento degli altri il mio lavoro vada a farsi benedire!».
Alla sola idea che giovedì 16 giugno riparta International & LatinfiExpo, la rassegna estiva di musica latino americana che quest’anno durerà ben 71 notti, richiamano oltre duecentomila persone (così le previsioni degli organizzatori: CLICCA QUI) Marco Quiriconi sente il sangue ribollire. Gestore del servizio di carro attrezzi che copre autostrade e circondario bustese, è attivo in via Cassano, praticamente accanto a MalpensaFiere teatro delle serate di balli, suoni e sapori latinoamericani.
«Notti d’inferno»
«La raccolta firme avviata lo scorso anno non ha avuto riscontri, eppure i rilevamenti dell’Arpa sui livelli della musica superavano di gran lunga il limite - spiega il bustese -. Ho reclamato, mi sono rivolto a un avvocato. Niente da fare. E adesso siamo da capo. Non ci posso neanche pensare. A parte il disturbo notturno, che rovina la vita, vengo danneggiato nel mio lavoro. L’estate scorsa mi hanno parcheggiato dei pullman davanti ai cancelli, impedendomi di uscire con il carro attrezzi, che dovevo lasciare a un chilometro di distanza per poter evitare guai. Inoltre mi hanno buttato giù il cancello cinque o sei volte, facendo manovra del tutto ubriachi».
Quriconi parla anche a nome di altre famiglie, una delle quali accoglie una persona malata, che vorrebbe solo poter godere del silenzio, facendo fatica a dormire per vari motivi.
«Nulla, non ci hanno dato ragione - continua Quiriconi -. Il Comune piazzi almeno una pattuglia fissa di vigili: ogni volta che li ho chiamati, lo scorso anno, mi sono dovuto arrangiare».
Quello che sconvolge i residenti è che stavolta i permessi per la diffusione di musica arrivino fino alle 3 di notte.
«Ora che tutto il pubblico, fatto di centinaia di persone, se ne va via arriviamo alle 4.30: come faccio a non dormire mai? - si chiede Quiriconi -. Alla prima edizione del festival abbiamo visto di tutto: io stesso ho raccolto e consegnato alle forze dell’ordine manganelli e oggetti vari lasciati a terra dopo le risse. E la polizia locale non si è vista. Io lavoro e quelli si divertono: ho in appalto il servizio sull’Autolaghi, non posso rinunciare per la bella faccia di chi si diverte fino a notte. Questo ambaradan porterà un sacco di soldi alle casse comunali, che si decidano a mandare i vigili a placare la gente che esce da MalpensaFiere in piena notte. La sicurezza va garantita, invece qui si permette che qualcuno rovini la proprietà altrui».
Una location ideale
L’area di MalpensaFiere è stata scelta per la sua vicinanza con Milano e con l’aeroporto internazionale. «La location è ideale per LatinfiExpo, con la sua ricca offerta di suoni, spettacoli, un calendario colmo di appuntamenti che rappresenteranno tutte le sfumature di quel variopinto mosaico di ritmi e melodie dei Paesi latinoamericani - dicono i promotori del festival -. Poi è facilmente raggiungibile in auto e vanta un parcheggio di 1400 posti. Inoltre, in treno si raggiungono le stazioni dello Stato e delle Ferrovie Nord, da cui si può proseguire con un taxi o con la linea urbana 11R. Ma non mancherà un servizio navette, per agevolare chi arriva da lontano».
Quiriconi non se la prende con gli organizzatori. Li ha conosciuti e li considera «brave persone». Ma chiede loro di limitare il numero di eventi.
«Non ho più vita! Facciano - chiede - solo tre giorni: venerdì, sabato e domenica, ma lascino dormire e lavorare gli altri il resto della settimana, almeno c’è tempo di riprendersi. Sono disperato e terrorizzato. Già il lavoro è stressante, tre mesi così uccidono».
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