L’IDEA
Tradate, più panettieri e ortolani
Patto sul commercio per far rinascere il centro storico di Abbiate

Un patto per la città del futuro, la città che deve riappropriarsi del ruolo centrale, rispetto al territorio, progressivamente sbiadito. La firma (metaforica) al termine della riunione del Duc, il Distretto Urbano del Commercio, che doveva ratificare alcune iniziative in vista delle prossime festività natalizie. Ratifica avvenuta ma nel corso della riunione il discorso si è allargato, abbracciando temi come il rilancio dei centri storici, croce più che delizia di ogni amministrazione che ha preso possesso del municipio di Tradate.
Si prende spunto dalla necessità di incentivare il commercio, ritenuto strategico per i progetti di sviluppo pensati dal sindaco Giuseppe Bascialla e dalla sua giunta. Lo stesso capo dell’amministrazione ha rimarcato l’importanza del settore tenendo per sé la delega al commercio. Dunque una riunione, alla quale erano presenti, oltre ai componenti del Duc, anche rappresentanti di categoria, che ha recepito e ufficializzato le decisioni della commissione consiliare che si occupa di sviluppo economico. Per esempio il buono acquisto di 5 euro, che si ottiene con una spesa di almeno 50 euro nei negozi cittadini, esteso anche a coloro che non risiedono in città, oppure le iniziative strettamente legate alle festività di fine anno, a cominciare dal Natale, come la pista di ghiaccio, le carrozze che percorreranno le strade cittadine, i momenti di intrattenimento per le famiglie. Routine collegata agli eventi per ravvivare la città, renderla attrattiva e quindi invogliare la gente a sceglierla anche per lo shopping. Dalla doverosa routine alla stabilizzazione di questa attrattiva che dunque non dev’essere limitata a un solo periodo dell’anno. E allora si è avviata una riflessione profonda e articolata su quale sia il percorso che può dare le risposte esaustive. I presenti, ognuno con le proprie sfumature e con la propria visione politica, hanno messo sul tavolo un’idea di città del futuro che ha bisogno di mettere una mano sul cuore. Ossia sui centri storici, a cominciare da quello di Abbiate Guazzone che soffre dopo la chiusura del passaggio a livello di via Vittorio Veneto, una delle cause individuate per spiegare il progressivo declino.
Il patto fra il Duc e l’amministrazione comunale di Tradate viaggia, è il caso di dirlo, su due binari: i rappresentati del commercio si impegnano a favorire il ritorno di negozi di prossimità come ad esempio l’ortofrutta, una pescheria, un panificio mentre l’amministrazione marcia spedita verso il potenziamento dei servizi alla persona e allo stesso tempo punta, attraverso copiosi investimenti, a favorire gli insediamenti abitativi. L’esempio di Abbiate è prioritario senza però trascurare il centro di Tradate dove si sta lavorando all’ammodernamento dei sottoservizi e dove è in ballo il rifacimento della piazza principale. Anche in questo caso è basilare la sinergia fra pubblico e privato, fra governo della città e rappresentanti del commercio: «Per quel che ci riguarda siamo pronti», il commento di Attilio Aimetti, presidente di Ascom che in settembre aveva inviato una lettera al Comune per evidenziare come la variante del Pgt penalizzasse i negozi.
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