LA SENTENZA
Sparò al vicino: 5 anni e 7 mesi
Primo verdetto per una lite di cortile a Travedona: per il giudice fu tentato omicidio

È stato condannato in primo grado a cinque anni e sette mesi per tentato omicidio Dante Capitti, 68 anni, il travedonese che la sera del 9 agosto scorso sparò con una pistola calibro 22 (regolarmente denunciata) contro il vicino di casa 65enne, colpendolo al torace e all’addome.
Lunedì Capitti è comparso in aula; l’anziano è attualmente agli arresti domiciliari a casa del fratello, a Casale Monferrato. Il pm aveva chiesto per lui 5 anni e 4 mesi; non sono state accolte le richieste del difensore di derubricare in lesioni gravi quanto era avvenuto quella sera d’estate, mentre a Capitti sono state riconosciute anche le aggravanti generiche. Il 68enne, che era incensurato, dopo aver letto le motivazioni della sentenza ricorrerà in appello.
L’avvocato di parte civile, Roberto Aventi, spiega che il feritore aveva già risarcito a suo tempo il suo cliente con 10mila euro per danni morali, ai quali si sono aggiunti altri 15mila, concessi ieri mattina dal giudice. Si celebrerà poi un’altra causa separata per danni permanenti alla vittima, causa per la quale si attende prima l’esito di una perizia. Il ferito, che è stato ricoverato anche in Terapia intensiva, fu colpito da uno dei due proiettili (l’altro aveva infranto il lunotto di un’auto posteggiata) e ciò gli causa ancora problemi di salute.
La lite era nata a quanto pare per una questione legata all’utilizzo di un posto auto nel cortile del condominio degenerando al punto che Capitti, secondo gli inquirenti, era salito in casa per prendere un coltello, era stato disarmato e poi era corso a cercare la pistola. Con quella, una volta ritornato in cortile, aveva esploso i colpi e alla fine era stato disarmato da un carabiniere fuori servizio che lo aveva bloccato.
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