LA DELUSIONE
Turbigo-Galliate, altri due mesi col ponte semichiuso
Consegna dei lavori in ritardo, riapertura totale da Ferragosto

La prima ordinanza indicava, come data di conclusione dei lavori, lunedì 6 giugno. Invece non se ne parlerà sino al 14 agosto, vigilia di Ferragosto.
ALTRI DUE MESI
Altri due mesi abbondanti di senso unico alternato regolato da semaforo sul ponte sul fiume Ticino che collega Turbigo con Galliate. L’infrastruttura, nella cui parte superiore viaggiano i treni della linea Novara-Seregno, è posta lungo la trafficatissima statale 341 “Gallaratese”. Gli interventi stanno riguardando i marciapiedi, la carpenteria metallica e la posa del nuovo impianto di illuminazione.
«L’estensione del periodo di limitazione della circolazione è stata causata - sostiene in una nota inviata ai Comuni di Turbigo e di Galliate e all’Anas il direttore del settore «Sviluppo infrastruttura» di FerrovieNord Marco Mariani - dalle criticità legate all’attuale crisi globale, in particolar modo per quanto riguarda l’approvvigionamento dei materiali necessari alle lavorazioni quali, oltre ai ponteggi, grigliati, travi, lamiere e relativa minuteria, i prodotti per la protezione e la verniciatura degli elementi metallici e le schede elettroniche per la riprogrammazione del semaforo a seguito dell’installazione del nuovo impianto che gestisce anche l’attraversamento pedonale dopo lo smontaggio della passerella provvisoria».
Prevista anche una chiusura notturna di una settimana, nel periodo compreso tra fine giugno e inizio luglio, «Per consentire - conclude - il rinforzo di alcuni elementi di carpenteria dell’impalcato ferroviario, non previsti in progetto, ma che si sono rivelati danneggiati a seguito delle ultime ispezioni avvenute nel mese di maggio».
SINDACI DELUSI
Non nasconde la sua delusione il sindaco di Galliate Claudiano Di Caprio: «Questo ponte rappresenta un passaggio importante non solo per la nostra città, ma per tutto il territorio i cui cittadini, nell’attraversarlo, devono fare i conti con lunghe code. I lavori sicuramente erano da fare, ma la fornitura dei materiali andava programmata prima, molto prima».
© Riproduzione Riservata