IL CASO
Solo e povero, il sindaco paga il funerale
L’uomo è stato seppellito nel campo comune

Al giorno d’oggi può anche accadere di morire senza nessuno, nemmeno un familiare o un amico, e nell’indigenza più assoluta.
Sono casi sociali estremi, di cui deve farsi carico il Comune non solo mentre tali soggetti sono in vita ma anche dopo, per sostenere le spese delle esequie funebri che altrimenti non potrebbero essere garantite.
Emblematico il caso del quale hanno dovuto occuparsi di recente i Servizi sociali di Uboldo: un cittadino indigente è morto nella Residenza sanitaria assistenziale di cui il Comune pagava la retta mensile. Dopo un’attenta analisi, è stato fatto rientrare fra i soggetti senza una rete familiare né disponibilità economiche per la tumulazione al cimitero. Ovviamente, prima di stanziare i fondi necessari sono state eseguite accurate ricerche per rintracciare qualunque parente al quale imputare i costi: solo dopo avere riscontrato che effettivamente l’uomo non aveva nessuno, si è dovuto procedere di conseguenza. Altro passaggio è stata la concessione di uno spazio nel campo comune del cimitero, cui si aggiungono le spese di trasporto, bolli, affissioni, manifesti, cassa, funerale e loculo. Somma complessiva: 2.700 euro circa.
La cifra stanziata per il funerale è un prezzo convenzionale pattuito con l’impresa di onoranze funebri autorizzata per i servizi di trasporto delle salme nei casi di indigenza del defunto.
Situazioni come questa si sono già verificate nei comuni limitrofi, soprattutto a Caronno Pertusella, dove il pagamento delle esequie dei nullatenenti è ormai da mettere in conto fra le spese sociali. Un’esigenza andata aumentando con la crisi economica, che ha incrementato i casi di povertà, anche in fasce di popolazione che fino a pochi anni fa non avevano problemi così gravi.
© Riproduzione Riservata