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Ucraina, la petizione di Viktoriia Lapa
La ricercatrice intervistata da La Prealpina sollecita reazioni più forti

«In queste ore, l’esercito ucraino combatte per difendere non solo il popolo, il territorio e i confini dell’Ucraina, ma anche la sicurezza globale e i principi fondamentali del diritto internazionale.» Sono alcune delle parole che si leggono a sostegno della petizione lanciata sulla piattaforma Change.org da Viktoriia Lapa, docente e ricercatrice all’Università Bocconi di Milano di origini ucraine, intervistata ieri, lunedì 28 febbraio, sulle pagine di Prealpina.
La dottoressa Lapa lancia un appello con la sottoscrizione di firme «a sostegno del popolo ucraino e per rafforzare la reazione dell’Italia e dell’Europa». Tra gli obiettivi della petizione c’è quello di sollecitare «una forte reazione», in vista specialmente della crisi umanitaria che si registra attualmente in Ucraina e non solo. «Molte persone stanno morendo - spiega Viktoriia Lapa nella nota allegata alla petizione - e vengono gravemente ferite in varie città dell’Ucraina e l’intero Paese vive sotto minaccia di bombardamenti. I molti ucraini in Italia e nel mondo vivono con terrore questi momenti di attesa di notizie dai propri cari.»
La ricercatrice evidenzia poi che «l’attacco della Russia colpisce l’Ucraina, la sua auto-determinazione in quanto Paese democratico e lo stato di diritto.» Viktoriia Lapa ribadisce che «lo sforzo e le sofferenze dell’esercito e della popolazione ucraini sono anche in difesa dei principi del diritto internazionale». Di qui la richiesta di supporto e di una reazione più forte e incisiva. «Abbiamo bisogno del sostegno dell’Occidente e della comunità internazionale - afferma Lapa - per continuare a lottare per la libertà. La Russia di Putin non si fermerà in Ucraina se non ci sarà una reazione adeguata».
Il testo della petizione elenca anche alcuni dei provvedimenti ritenuti tra i più urgenti per frenare le ostilità da parte della Russia. Tra queste, come aveva già riferito a La Prealpina, Viktoria Lapa include il blocco della partecipazione di Mosca al sistema Swift, il blocco dell’import ed export di materiale informatico verso il Cremlino, l’interruzione delle forniture di energia/gas dalla Russia e il blocco dell’accesso ai conti italiani da parte di politici russi. Nella petizione si invita poi ad offrire sostegno al popolo ucraino con la consegna di armi, l’assistenza macrofinanziaria e gli aiuti umanitari.
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