IL MISTERO
Ufo a Malpensa? Elicottero o ultraleggero
Prosegue l’indagine dopo l’avvistamento di domenica che ha provocato lo stop ai voli

L’Ufo è sparito nel nulla, a questo punto gli unici a poter risolvere il mistero sono i tecnici. Che, presa visione della traccia che l’oggetto volante non identificato ha lasciato sui radar della torre di controllo, tenteranno di risalire a chi domenica sera ha violato lo spazio aereo provocando non pochi disagi a chi a causa dei voli dirottati messi in attesa si è trovato ad accumulare ore di ritardo.
NESSUN ALIENO
Di certo c’è che l’oggetto non identificato che alle 18.53 è apparso sui radar della torre di controllo costringendo Enac ed Enav a chiudere lo spazio aereo sopra Malpensa non era né un aeroplano né un disco volante alieno. In base alla traccia registrata, pare che l’oggetto (di dimensioni abbastanza contenute) si muovesse lentamente e in circolo nei cieli sopra Nosate, Turbigo e Castano Primo, tra i sei e gli otto chilometri a sud dell’aeroporto. Un aereo avrebbe sicuramente restituito un segnale diverso, agli alieni crede chi ci crede. Le ipotesi si restringono quindi sostanzialmente a due: o l’oggetto misterioso era un elicottero, oppure era un ultraleggero, quegli aeromobili che di fatto si compongono di ala, motore e un solo posto a sedere, aperto oppure chiuso. Sia gli elicotteri che gli ultraleggeri sono dotati di radio, per questo la torre di controllo prima di lanciare l’allarme ha tentato più volte di contattare il pilota. L’emergenza è scattata quando è stato chiaro che nessuno avrebbe risposto, e che l’oggetto volante - qualsiasi cosa fosse - era pericolosamente vicino alle rotte di atterraggio degli aerei diretti a Malpensa. Chi atterra nella brughiera arriva da Sud, chi decolla va verso Nord. C’era la seria possibilità che nella delicata fase di atterraggio un jet si ritrovasse davanti al muso qualcosa abbastanza grande da creare un problema serio. Ecco perché l’Ente nazionale per l’assistenza al volo e l’Ente nazionale per l’aviazione civile hanno deciso di chiudere lo spazio aereo sopra l’aeroporto e di mettere in attesa gli aerei che ormai erano pronti ad atterrare. Tre aerei hanno girato in tondo una ventina di minuti, altri due dopo aver atteso per un po’ sono stati dirottati uno a Linate e uno a Orio al Serio. Da dove poi fatto rifornimento sono ripartiti alla volta di Malpensa.
L’IPOTESI DI REATO
Tra i voli che domenica sera sono atterrati a Malpensa c’è chi ha accumulato due ore e mezza di ritardo, anche senza contare i disagi causati al personale dell’aeroporto e l’impegno di carabinieri e Polaria i danni sarebbero già abbastanza consistenti. Ecco perché a questo punto diventa importante riuscire a rintracciare il responsabile di questo pasticcio. Allo stato, il pilota dell’elicottero/ultraleggero rischia di essere indagato per interruzione di pubblico servizio. Eventuali responsabilità saranno però valutate dalla Procura di Busto Arsizio solamente quando il quadro dei fatti sarà stato ricostruito nel dettaglio. Ecco quindi che la parola torna ai tecnici specializzati nella lettura dei tracciati radar: davvero quel puntino rappresentava un elicottero? Di che modello? E nel caso in cui su quel tipo di elicottero siano previsti dei sistemi di geolocalizzazione o di identificazione automatica, sarà possibile risalire alla “traccia elettronica” che potrebbe eventualmente aver lasciato? Allo stato, l’unica certezza è che per rispondere a queste domande ci vorrà tempo.
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