L’ADDIO
Ultimo saluto a Michele, folla a Solaro
Tanta commozione al funerale del parrucchiere trentenne rimasto ucciso dopo uno scontro tra la sua moto e un’auto a Saronno

La chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta in centro a Solaro questa mattina non è bastata per contenere gli amici e i conoscenti di Michele Garruto, il trentenne che giovedì scorso aveva perso la vita quando la sua motocicletta si era scontrata con un furgone lungo la tangenziale est di Saronno. Garruto era stato eletto “miglior parrucchiere d’Italia“, aveva un negozio a Rovellasca ed uno a Solaro e quindi in zona era molto conosciuto. Al rito funebre centinaia di persone, molte delle quali sono dovute rimanere fuori dal tempio sacro, che si è riempito rapidamente: fra i presenti anche il sindaco di Solaro, Nilde Moretti.
Il parroco, don Giorgio Guidi, nella sua omelia ha voluto ringraziare tutti: «È’ importante che siate qui, intorno alla famiglia, perché solo insieme si può vincere il dolore che stiamo provando. I trent’anni di Michele siano stati un grido alla vita e alla bellezza; quella bellezza che Michele era capace di vedere e trovare in ciascuno. E’ come se quella sua passione per il lavoro e per la bellezza fosse, come ogni talento, il segno del tocco di Dio».
Dopo l’incidente, si erano registrate anche molte polemiche: il sinistro si era verificato alle 13 ma la salma era stata rimossa dall’asfalto solo attorno alle 17 perché il fatto era avvenuto in un punto proprio al confine fra quattro comuni, Saronno, Rovello Porro, Cogliate e Ceriano Laghetto (e al confluire delle province di Varese, Como e Milano), e non si riusciva a capire di chi fossero competenza i rilievi. Alla fine aveva proceduto la polizia locale saronnese, che sta ora conducendo l’inchiesta su dinamica e responsabilità dell’accaduto.
Sui social c’era stata la dura presa di posizione di Francesco Facchinetti, amico della famiglia Garruto, che in un video su Facebook aveva condannato “il cavillo che ha lasciato la salma sull’asfalto per ore.”
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