PREOCCUPAZIONE
Un bruco giapponese aggredisce Borsano
Già attaccate venti piante in fondo a via Magenta. Residenti preoccupati: «Si rischia una strage di alberi». Intervento del Comune

Sembra una glassa mandorlata, con vermicelli spugnosi bianchi puntellati da piccole arachidi marroncine. Questa melassa s’intreccia e avvolge il ramo di un albero fino a stritolarlo.
Poi basta guardarsi attorno: il vermicello è sugli altri rami, anche sulle altre piante attorno. Infatti sono già una ventina in tutto quelle che (almeno per quanto si può percepire ad occhio nudo) sono state invase da questo bruco - dagli accertamenti risulta essere la cocciniglia giapponese - che si sta impossessando di un pezzo importante del verde di Borsano.
All’inizio di questa storia era un problema impercettibile al passaggio in auto e serviva avvicinarsi agli arbusti per rendersi conto che qualcosa non stava funzionando, ma adesso il problema è evidente. Tanto che alcuni alberi sembrano addobbati per Natale.
Tutto questo scempio comincia in fondo a via Magenta, quindi a Borsano, per proseguire nella piazzetta di via 24 Maggio. Lì accanto c’è il Sant’Antonio protettore del rione, sopra di lui queste frasche ormai irriconoscibili. Roba che a guardarla da vicino fa impressione. E soprattutto che fa piuttosto paura per il destino di queste piante, visto che la propagazione è veloce, la stagione è quella della proliferazione della natura e lì vicino c’è addirittura il parco Campone di Borsano, distante in linea d’aria un centinaio di metri, quindi sotto tiro.
I residenti dell’area hanno già inviato diverse mail ad Agesp, per chiedere una verifica urgente e un intervento prima che sia troppo tardi. Il periodo, ovviamente, non è dei più propizi per avere una risposta, perché il coronavirus ha ridotto gli interventi di manutenzione e creato ritardi negli sfalci che ora si sta cercando di recuperare. «Ma noi siamo preoccupati per questa situazione davanti alle nostre finestre», dicono gli abitanti, i quali si accorsero che qualcosa non andava già diversi mesi fa.
«All’inizio si vedevano dei puntini bianchi sulle foglie, ma non ci abbiamo fatto troppo caso.
Due mesi fa la situazione si è fatta un po’ più preoccupante e abbiamo cominciato ad avvisare le persone che conoscevamo in Comune per segnalarlo, senza che però sia successo nulla. Da dieci giorni la cosa si è fatta impressionante e tutti ci chiediamo: che cosa sta accadendo?».
Anche perché la propagazione del bruco è abbastanza rapida e una dopo l’altra le piante sono state invase. Un centinaio di metri di strada alberata pare ormai compromessa. «E noi, adesso, temiamo che si possano infettare anche gli alberi secolari che ci sono nei nostri giardini».
Fino a qualche giorno fa a terra c’era una patina oleosa. Poi è arrivata la pioggia a portarla via, ma sta tornando. I residenti hanno anche consultato un signore che si intende di piante: non è riuscito a definire di che cosa si tratti nello specifico «ma, dalla sua esperienza, sarebbe un parassita che sta facendo morire gli alberi e che potrebbe provocare problemi di irritazione anche alle persone che dovessero sostarvi accanto per un po’».
Fino a ieri le telefonate e le comunicazioni alla società partecipata non hanno sortito effetti, finché oggi l’assessore al verde Laura Rogora non ha preso in mano la situazione, predisponendo interventi fitosanitari. «Capiamo che i problemi in città sono moltissimi e che in questo periodo ci sono tante altre priorità - spiega il gruppetto di borsanesi - ma speriamo che qualcuno venga a vedere e faccia qualcosa perché si rischia di compromettere tutto il patrimonio arboreo di un pezzo di quartiere».
Nelle scorse ore il sopralluogo (anche da parte della responsabile Agesp, Anna Airoldi, e la collaborazione dell’agronomo Andrea Tovaglieri) è comunque arrivato «e adesso - spiega l’assessore Rogora - siamo pronti a intervenire».
Due anni fa ci fu una strage di alberi a Gavirate: in trenta furono tagliati. A Busto si sta provando ad evitarlo in extremis.
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