LE TESTIMONIANZE
«Vado a bere qualcosa di caldo». Poi la tragedia
Castellanza sotto choc per la morte del sindaco Mirella Cerini: il malore fatale subito dopo la cerimonia per la Liberazione, con al fascia tricolore ancora addosso
«E’ una tragedia». Lo dicono tutti a Castellanza, ma anche nei comuni della Valle Olona, a Busto Arsizio e a Legnano, appreso della morte del sindaco Mirella Cerini.
Le reazioni di amici, collaboratori e colleghi sono di sconcerto e dolore. E’ come se nessuno riuscisse a realizzare davvero che non ci sia più, dopo averla vista e avere ascoltato il suo discorso alla cerimonia del 25 Aprile. Un destino imperscrutabile ha voluto che morisse a soli 50 anni, stroncata da un infarto, proprio davanti a Palazzo Brambilla, quel Comune che era diventato la sua seconda casa. L’ha trovata una vigilessa riversa a terra, ormai priva di vita. Indossava ancora la fascia tricolore.
LE TESTIMONIANZE COMMOSSE
«Aveva tenuto il suo discorso durante la Festa della Liberazione, dopo il corteo - racconta l’assessore Claudio Caldiroli – Ha bevuto un caffè coi colleghi e poi è andata in Comune».«Stava andando in municipio per bere qualcosa di caldo, perché non si sentiva bene», precisa il vicesindaco Cristina Borroni, che ha condiviso con lei sette anni di amministrazione in seno alla lista Partecipiamo. Nessuno ha la forza di dire altro. Il dolore è troppo grande.
IL CORDOGLIO
In queste ore tutto il mondo politico e associativo sta esprimendo le sue condoglianze alla famiglia, ai genitori, al fratello e alla sorella. Mirella Cerini è stata un sindaco risoluto, che aveva lavorato con determinazione, portando avanti i suoi progetti con una squadra compatta, che l’ha sempre sostenuta e difesa dai continui attacchi e critiche. Con lei se ne va un pezzo di storia importante della politica locale, non solo castellanzese ma dell’intera Valle Olona, dove aveva portato una ventata di novità e progetti – come la Piazza Lineare dell’Olona e la riqualificazione dell’ex Mostra del Tessile – che lasceranno il segno.
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