Usa
Usa, proteste e arresti dopo Dallas; domani Obama ai funerali
La polizia: Johnson voleva usare bombe per compiere una strage

New York, 11 lug. (askanews) - Micah Johnson voleva compiere una strage e aveva in mente un piano d'attacco che comprendesse anche l'uso di bombe, che era capace di fabbricare. Ad affermarlo è stata la polizia di Dallas, che continua a indagare sul ragazzo afroamericano, reduce dell'Afghanistan, che giovedì sera ha ucciso cinque poliziotti, colpiti dai proiettili del suo fucile.
Nel fine settimana, carico di tensioni in tutto il Paese, sono state arrestate centinaia di persone, che hanno continuato a manifestare per i due afroamericani uccisi la scorsa settimana, uno in Minnesota e l'altro in Louisiana, dalle forze dell'ordine.
Proprio durante una marcia pacifica di protesta si era verificato, giovedì notte, l'attacco del cecchino a Dallas.
Nelle ultime ore sono emersi altri dettagli sulla sparatoria. Il capo della polizia di Dallas, David O. Brown, ha raccontato a Cnn quanto siano state lunghe e snervanti le trattative con Johnson: il venticinquenne cantava, urlava, diceva che voleva uccidere persone bianche. "Siamo convinti che avesse altri piani e che fosse convinto di fare la cosa giusta" ha detto Brown. "Voleva farci pagare il fatto che alcuni poliziotti avevano ucciso degli afroamericani". Secondo Brown, la morte di Alton Sterling e Philando Castile, uccisi dalla polizia in circostanze discutibili la scorsa settimana, avrebbe "velocizzato il piano di uccidere i poliziotti", ma l'idea di Johnson era quella di uccidere molte più persone. Nella sua abitazione nella periferia di Dallas, le autorità hanno trovato materiale per costruire bombe, giubbotti antiproiettili, armi, munizioni e appunti sulle tecniche di combattimento militare.
La strage ha fatto terminare in anticipo la visita di Barack Obama in Europa. Il presidente cercherà di riportare la calma e terrà un discorso, domani, ai funerali a Dallas dei cinque poliziotti morti, a cui parteciperanno anche il vicepresidente Joe Biden e l'ex presidente George W. Bush. Obama, poi, incontrerà privatamente le famiglie dagli agenti uccisi.
Ieri, si sono svolte decine di manifestazioni in tutto il Paese. A Baton Rouge, dove è stato ucciso Sterling, un venditore ambulante di 37 anni, almeno 150 persone sono state arrestate tra sabato e domenica. Tra questi, anche il leader del movimento Black Lives Matter, DeRay McKesson, rilasciato dopo una notte in carcere; Black Lives Matter è il movimento nato nel 2012 per combattere le ingiustizie compiute ai danni degli afroamericani.
Ai manifestanti "non sarà permesso di incitare all'odio e alla violenza e nemmeno di compiere attività illegali" ha commentato il governatore della Louisiana, John Bel Edwards. Il timore degli attivisti è che Baton Rouge, una città che ha vissuto la schiavitù e la battaglia per i diritti civili, possa diventare la nuova Ferguson, la città del Missouri dove due anni fa la polizia uccise Michael Brown, un diciottenne afroamericano, scatenando un lungo periodo di proteste e incidenti. Le due città hanno in comune il fatto di avere una popolazione a larga maggioranza nera, con una polizia composta in gran parte da agenti bianchi, incapace di affrontare la rabbia e la battaglia per i diritti degli afroamericani.
A St. Paul, in Minnesota, oltre cento persone sono state arrestate dalla polizia, durante gli scontro con i manifestanti, che avevano bloccato un'autostrada e attaccato gli agenti con bottiglie e bombe molotov; circa venti agenti sono stati feriti.
Nei pressi della città è stato ucciso Castile, un afroamericano che era in macchina con la compagna e la figlia; gli attimi dopo i colpi sparati da un agente sono stati trasmessi su Facebook Live dalla compagna dell'uomo. Secondo la Cnn, gli arresti nel fine settimana sono stati circa trecento, in tutto il Paese.
Nel frattempo, sono arrivate parole molto dure da parte di Rudy Giuliani, ex sindaco di New York, intervistato dalla Cbs: "Se fossi un papà nero e fossi preoccupato per la sicurezza di mio figlio, preoccupato davvero, gli direi di avere molto rispetto per i poliziotti. Gli direi anche di stare molto attento ai ragazzi che ha attorno, di non farsi coinvolgere da loro perché c'è il 99 per cento di possibilità che siano loro a ucciderlo, non la polizia". Quanto al movimento Black Lives Matters, Giuliani ha detto che quel nome è "intrinsecamente razzista".
"Ovviamente le vite dei neri contano, e contano molto. Ma quando ci si focalizza sull'1 per cento o meno dell'1 per cento di omicidi che avvengono in America e ne fate una questione nazionale, e tutti voi nei media ne fate una faccenda più grave del ragazzo nero che viene ucciso a Chicago ogni 14 ore, create una sproporzione".
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