L’EMERGENZA
Valcuvia: lettera dei sindaci contro lo spaccio nei boschi
Da Orino e Castello Cabiaglio al prefetto. «Serve anche l’aiuto dei cittadini»

Per combattere il diffondersi degli spacciatori nei boschi dell’alto Varesotto (e non solo) non basta la pur fondamentale convergenza di enti ed istituzioni pubbliche, ma occorre anche il concorso dei cittadini. E’ la sintesi della lettera che i sindaci di Orino e Castello Cabiaglio hanno inviato al prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, che nei giorni scorsi aveva invitato tutti i primi cittadini a fargli avere delle proposte concrete in materia appunto di lotta alla droga.
Nella loro missiva, Federico Raos e Marco Galbiati accendono i riflettori sui piccoli comuni e sulle zone di spaccio che arrivano fino a lambire i centri abitati, proponendo un «intervento organico di pulizia» mantenendo in ordine una fascia di circa una decina di metri ad iniziare dal ciglio delle strade. Una soluzione in apparenza semplice che garantirebbe maggiore visibilità da parte di chi si inoltra nel bosco per delinquere, ma che si scontra con la difficoltà delle amministrazioni comunali di imporre ai privati l’obbligo (sancito per legge) di tenere pulito il bosco di proprietà almeno “fronte strada”, dove fra l’altro le piante costituiscono un pericolo per chi transita.
Il sindaco di Casalzuigno, Danilo De Rocchi, aggiunge che «cacciatori, volontari di protezione civile e semplici cittadini» hanno il diritto-dovere nelle loro uscite di denunciare al Comune o alle Forze dell’ordine ogni situazione anomala. Intanto, il presidente della Provincia Marco Magrini respinge le accuse via social di immobilismo e annuncia sul tema importanti novità.
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