ATTIVITÀ VENATORIA
Varese: 600 cinghiali abbattuti
Record in due mesi. «Vanno ovunque, per mangiare». Dal novembre la caccia in braccata

Esemplari adulti, ma non solo loro. La caccia al cinghiale non si ferma. Il danno che questi ungulati provocano a prati, giardini, spazi verdi in generale è documentato quotidianamente dalle cronache da nord a sud del Varesotto.
Agricoltori con licenza di caccia, guardie venatorie provinciali, cacciatori dell’Atc 1 e Atc 2, gli ambiti territoriali di caccia che insieme coprono l’intero nostro territorio, escono di notte per cercare di contenere la popolazione di questi animali che diventa sempre più preoccupante.
«Ora siamo al massimo delle forze - fa sapere un cacciatore - La risposta al problema sempre più pressante c’è, e comincia a vedersi: sono stati 600 i capi finora prelevati. E non sono solo adulti, cioè i “neri”, bensì anche “rossi” (animali dai 3 ai 7 mesi), “striati” (dai due mesi e mezzo- tre mesi), femmine».
L’Atc 2 ha aperto la caccia di selezione dal 17 giugno, l’Atc 1 a luglio.
Da questi periodi ad oggi i 600 capi abbattuti (ma loro preferiscono dire “prelevati”) di cui si parlava. D’altra parte bisogna considerare, spiegano i cacciatori, anche la tipologia cui appartengono questi animali: sono specie che si muovono e soprattutto che si adattano, il che significa che mangiano tutto quello che trovano.
In centro ai paesi anche i rifiuti sulla porta di casa vanno bene, anzi, ci tornano, come molti sanno. «I cinghiali sono animali “opportunisti” come i corvi, i gabbiani, le volpi - spiegano i cacciatori - vanno ovunque per cercare da mangiare, anche in discarica, se c’è, non per forza nel bosco a mangiare ghiande». E sono pure furbi, se una sera li si trova su un prato, poi cambiano zona.
Né si può fare il Far West, mettendosi a sparare in piazza appena si avvista la famigliola con i piccoli al seguito.
Adoperare (bene) le leggi che ci sono è l’unica alternativa possibile perché questi animali non aumentino più di quanto già fanno.
Il supporto anche tecnico delle istituzioni, assicura chi li caccia, non manca, nella persona dell’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi.
DAL TRAMONTO ALL’ALBA
Dal tramonto, verso le 21, all’alba sono le ore in cui escono gli animali. E quelle in cui si muovono pure i cacciatori; la maggior parte degli abbattimenti avviene poi tra le 22 e le 24. L’Atc 1 conta un centinaio di cacciatori di selezione che hanno abbattuto altrettanti animali, i 183 cacciatori dell’Atc 2 ne hanno prelevato altri 260, mentre il resto l’hanno fatto le guardie provinciali con gli operatori autorizzati per altri 213 abbattimenti in selezione. Questo tipo di caccia può avvenire tutto l’anno, anche se per vedere maggiori risultati ci vorrà tempo, pur se gli sforzi non mancano.
LA BRACCATA
Dal primo novembre al 31 gennaio 2024 parte poi la caccia in braccata: la stima è di altri 1300 - 1400 animali abbattuti. La braccata comprende 5 squadre per 70-80 cacciatori ciascuna: una forza di circa 500 persone schierate.
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