CIAO PIETRUZZU
Anastasi ferma la città
Folla immensa, con tantissimi rappresentanti del mondo del calcio, al funerale dell’ex campione

Era facile aspettarselo, ma la folla che dal primo pomeriggio di oggi, lunedì 20 gennaio, ha iniziato a intasare piazza San Vittore, ben prima dell’inizio del funerale di Pietro Anastasi previsto per le 15.30 in basilica, è stata uno spettacolo capace di toccare l’anima anche il più cinico degli osservatori.
Piazza gremita, chiesa completamente esaurita non solo nei posti a sedere ma in ogni minimo centimetro di pavimento, un senso di commozione e di vicinanza al grande ex bomber di Varese e Juventus e alla sua famiglia che pare quasi inspiegabile.
O meglio, perfettamente spiegabile se si considera la caratura del personaggio Anastasi, campione nello sport e nella vita, paradigma dell’uomo del Sud che si integra perfettamente nelle grandi realtà industriali del Settentrione tanto da decidere, una volta finita la carriera agonistica, di fare di Varese la sua città d’elezione.
Una Varese che, dopo averlo salutato nella camera ardente allestita da ieri a Palazzo Estense, anche oggi ha risposto alla grande alla generosità di “Pietruzzu”, riempiendo il centro cittadino per salutare degnamente l’idolo.
C’erano centinaia e centinaia di persone “qualunque”, di tifosi biancorossi del Varese o bianconeri della Juventus, ma tanti anche “neutrali” eppure da sempre conquistati dalla genuinità e della simpatia dell’attaccante catanese.
E c’erano naturalmente tantissimi rappresentanti del mondo del calcio: dagli ex compagni in maglia juventina e in nazionale ai rivali di tante battaglie che trasformano gli atleti in amici, Gabriele Oriali e Roberto Bettega (con cui Anastasi ha formato una micidiale coppia di attaccanti), da Fabio Capello a Claudio Gentile (altro ex Varese) ad Antonello Cuccureddu.
E l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, varesino e amico di Pietro da oltre mezzo secolo, il vicepresidente della Juventus Pavel Nedved, tifosi illustri come Ezio Greggio.
Tutti vicini alla vedova Anna (varesina) e ai figli Silvano e Gianluca. Tutti con gli occhi lucidi per ricordare l’amico.
Poi, all’arrivo del mezzo delle pompe funebri, quando la bara avvolta da sciarpe e maglie bianconere e biancorosse, è stata trasportata all’interno della basilica strapiena, un grande applauso si è levato dalla piazza.
Poi, dopo il rito funebre e il ricordo dei sacerdoti, un altro scrosciante applauso all’uscita del feretro.
Al termine di queste giornate dolorose ma anche ricche di attestati d'affetto Anna, la moglia di Pietro Anastasi, ha voluto esprimere a nome proprio e di tutta la famiglia un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato al lutto e a forze dell'ordine e Comune di Varese per il prezioso aiuto fornito.
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