ALL’ATENEO VARESINO
Varese, basket in cattedra all’Insubria
Recalcati e Meneghin hanno raccontato aneddoti dello scudetto della Stella e retroscena da spogliatoio agli studenti dell’università

Carlo Recalcati, Andrea Meneghin, Sandro Galleani, Armando Crugnola e Gianni Chiapparo ricordano i Roosters dello Scudetto 1999 davanti agli studenti di Scienze Motorie dell’Università dell’Insubria. Lezione speciale per 100 ragazzi iscritti all’ateneo varesino con il professor Chiapparo - all’epoca del decimo titolo italiano del club prealpino ricopriva l’incarico di general manager - che ha chiamato tanti protagonisti della Stella (quella garantita alla società che vince 10 scudetti dall’ordinamento sportivo italiano).
Due ore e mezza, oggi, mercoledì 18 aprile, di ricordi piacevoli tra aneddoti e racconti di vita vissuta dal “sancta santorum” dello spogliatoio, parlando di Varese ma anche di Nazionale ed Olimpiadi – Recalcati e Galleani fecero parte del gruppo dell’Italbasket argento ai Giochi di Atene 2004 – davanti agli studenti varesini incantati dalle doti affabulaturie di “Charlie” e “Menego”.
Ma anche del professor Chiapparo, che ha raccontato come da vice allenatore sia diventato general manager con le regole di ingaggio del mercato imposte dalla società per scovare giovani e pescare sul mercato dell’Est. O Recalcati, che ha svelato retroscena gustosi sulle sue avventure da c.t. in azzurro tra il bronzo agli Europei 2003 e l’argento alle Olimpiadi 2004. L’attuale senior assistant sulla panchina dell’Italbasket a fianco di Gianmarco Pozzecco (doveva esserci anche lui, costretto però a dare forfait in extremis per un contrattempo familiare) ha spiegato anche l’importanza della condivisione all’interno di un gruppo e la gestione della leadership che non può essere imposta.
Gustosi anche gli aneddoti di Andrea Meneghin, dal “capitombolo” di Armando Crugnola – allora team manager dei Roosters – che provò a separare lui e il Poz dopo un confronto serrato all’intervallo di un’amichevole estiva a Caspoggio, alle due settimane “sotto un treno” dopo aver sbagliato l’ultimo tiro nella finale della Coppa Italia 1999 persa contro la Virtus Bologna. «Ma fu lì che ci accorgemmo che quella squadra poteva vincere davvero qualcosa» racconta “Menego”.
Altri tempi, soprattutto rispetto all’attualità di una Pallacanestro Varese alle prese con la tegola del meno 16 per il caso Tepic, il cui aggiornamento è stato seguito con attenzione e curiosità dagli studenti dell’Insubria, nel 1999 ancora non nati.
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