IL RETROSCENA
Varese, centrodestra: summit flop
Alta tensione nella coalizione dopo elezioni provinciali e voto disunito

Doveva essere il momento chiarificatore dopo le elezioni provinciali e dopo l’uscita dall’aula del Polo delle Libertà dal consiglio comunale di giovedì sulle linee programmatiche del sindaco Davide Galimberti. Si è trasformato in un nulla di fatto il vertice di ieri sera – lunedì 20 dicembre - del centrodestra per il semplice motivo che non c’è stato. Ciò dimostra ancora di più il livello di tensione che abita dentro la coalizione perché Forza Italia voleva mandare al summit il confermato consigliere provinciale e consigliere comunale Simone Longhini senza piena delega decisionale e non i responsabili politici locali, il commissario Domenico Battaglia e Piero Galparoli.
Dunque il summit è stato rinviato ma il clima è tutt’altro che disteso perché la Lega accusa Forza Italia di aver stretto accordo con una parte del Pd, quella che fa riferimento al sindaco Davide Galimberti, e a quel centrosinistra che si riconosce nelle componenti cielline e moderate. Da questo appoggio sarebbe nato il successo elettorale del Polo delle Libertà alle Provinciali con tre consiglieri eletti. Un’operazione che avrebbe permesso, tra l’altro, di mantenere la maggioranza in mano al centrodestra nel prossimo anno di mandato del presidente Emanuele Antonelli. Ma questo modo di procedere spacca il centrodestra (prova evidente è stato il non voto del Polo sulle linee di mandato del sindaco) e porta a galla il braccio di ferro interno al Pd con il segretario provinciale Giovanni Corbo messo alle corde dal sindaco di Varese, seconda puntata del redde radiotenem già andato in scena sulla nomina di Fabio Passera nel cda della società Alfa.
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