L’IPOTESI
Varese, negozi chiusi prima contro il caro-bollette
Crisi energetica, Ascom: saracinesche giù alle 19

Lo shopping dell’ultimo minuto prima di tornare a casa a cena potrebbe essere anticipato per tutti, a Varese. Non più la tradizionale chiusura dei negozi alle 19,30 ma alle 19. Molto più che una idea. Una ipotesi attorno alla quale sta lavorando Ascom perché questo dicono i loro soci: chiudere prima per risparmiare. Perché le bollette si sono quadruplicate per tutti.
CONTRO IL CARO ENERGIA
Contro il caro-energia, Ascom sta cercando strategie attuabili e così la proposta si è declinata in un sondaggio interno, i cui risultati saranno resi noti questa mattina in un incontro al quale parteciperà, oltre al fiduciario del centro storico per Confcommercio Marco Parravicini, anche il Comune di Varese, con la vicesindaco Ivana Perusin che è assessore alle Attività produttive. Il Comune appoggerà la proposta di Ascom Confcommercio e in quali termini? Di certo a Varese ci sono commercianti che hanno già adottato la strategia della chiusura anticipata, per scelta collegata soprattutto al caro-bollette ma anche a un altro aspetto. Le compere usciti dal lavoro e dell’ultimo minuto dopo le 19 pare siano sempre di meno in città, forse anche a causa della crisi. Certo, dipende dal prodotto che si offre. Chi vuole comperare un capo di qualità in un negozio di prestigio, piuttosto che un bel paio di scarpe, pare non lo faccia mai dopo le 19. Dunque più semplice chiudere prima: si risparmia in energia (e anche sul personale, a meno di non modificare gli orari di lavoro mantenendo identico il monte ore).
C’E’ CHI HA GIA’ COMINCIATO
A testimoniare la scelta già fatta da alcuni imprenditori, peraltro di lungo corso, è Paola Molinari, proprietaria dello storico negozio di calzature Molinari di piazza Repubblica: «Da mesi abbiamo anticipato l’orario di chiusura del nostro negozio e abbiamo anche modificato l’orario di illuminazione delle vetrine - racconta l’imprenditrice -. La mattina accendiamo le vetrine un’ora dopo e la sera le spegniamo due ore prima, alle 22 invece che a mezzanotte, visto che abbiamo otto vetrine, non è poco».
Motivo della scelta, oltre al caro-bollette («Ho già provato a fare due conti, ma le bollette sono incomprensibili, di certo un risparmio c’è»), anche il fatto, da non sottovalutare, che «a Varese dopo le 18,30 soprattutto in inverno, di clienti se ne vedono pochi e praticamente nessuno dopo le 19 - spiega Paola Molinari -: Varese non è Milano con i clienti di passaggio, pochi i turisti: non vale la pena tenere aperto dopo una certa ora».
Chiudere prima per risparmiare sulle bollette, dunque, a costo di rinunciare a qualche vendita che non rappresenta quasi mai, evidentemente, un affare.
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