CORONAVIRUS
Cinema in sala, niente festa
Riapertura il 15 giugno? Tanti dubbi tra esercenti grandi e piccoli: «Meglio le arene estive»

La “festa” è durata poco: la notizia della riapertura dei cinema il 15 giugno doveva far felice molta gente, ma di fatto così non è. Soprattutto per chi i cinema li gestisce: il tempo a disposizione è poco, le regole della riapertura sono complicate e i gestori delle sale del Varesotto sono in attesa di chiarimenti.
Mentre per quanto riguarda le grandi catene di multisala, a dare un giudizio netto è Mario Lorini, presidente dell’Anec, Associazione Nazionale Esercenti Cinema: le tredici regole dell’ultimo Dpcm comportano «un’insostenibilità economica e operativa che può minare il riavvio del settore». Il riferimento è appunto a quello che stabilisce un allegato al Dpcm di maggio sul coronavirus: dal numero massimo di spettatori (200 al chiuso contro 1.000 all’aperto) all’inevitabile distanziamento, dalla misurazione della temperatura all’obbligo della mascherina, dal divieto di vendere e consumare cibi e bevande all’igienizzazione degli ambienti durante gli intervalli.
Un insieme di cose complicato, appunto, e costoso, soprattutto in rapporto a incassi inevitabilmente più bassi. Ne varrà la pena?
Partendo da Varese città, Giulio Rossini, presidente di Filmstudio 90, spiega: «Punteremo sul cinema all’aperto, mentre per quando riguarda la Sala Filmstudio 90 e il Cinema Nuovo siamo più orientati sul non aprire il 15: sia per quanto riguarda costi e rischi, sia perché si prospetta un’estate calda. Penso che ne approfitteremo per fare lavori di ristrutturazione in vista dell’autunno». Intanto, grazie a "Wanted Zone", sala virtuale targata Wanted Cinema dedicata al cinema di qualità, Filmstudio 90 dà la possibilità di guardare film in streaming con commenti di esperti. L'iniziativa, appena partita, proporrà il docu-film musicale “PJ Harvey – A Dog Called Money” in prima visione dal 25 maggio al 27 (biglietti disponibili nei prossimi giorni sul sito internet di Filmstudio 90 a 6,99 euro).
Andrea Cervini, responsabile del MIV-Multisala Impero Varese commenta: «Non so ancora se riapriremo il 15, gli esperti della nostra associazione stanno valutando il regolamento di sicurezza, quando sarà tutto ben chiaro decideremo la data di apertura».
Vittorio Mastrorilli, gestore dei Cinema Silvio Pellico e Prealpi di Saronno e responsabile della programmazione del Cinema Garden Gavirate spiega: «Mi è arrivata una circolare che dice che le associazioni di categoria sono in rivolta, perché condizioni di riapertura sono impraticabili e troppo stringenti. Non so cosa accadrà da qui al 15, le cose certamente potranno cambiare. Di sicuro posso già dire che il Pellico e il Prealpi Saronno e il Garden di Gavirate il 15 giugno non riapriranno, anche perché verso quella data di solito già chiudevamo per prepararci alla stagione estiva».
In attesa di chiarimenti più specifici anche Alfredo Patanè, direttore del multisala Starplex di Tradate: «Non è chiaro in che modo dobbiamo aprire. Per quanto riguarda i posti, vanno distanziati anche i familiari? Se arriva uno spettatore e mi dice che è con sua moglie, come faccio a verificare? E poi, una volta dentro al cinema, chi controllerà se gli spettatori terranno la mascherina? Ci vorrebbe più personale, ma va pagato. E se non possiamo occupare tutti i posti i ricavi saranno inferiori. Però le spese sono tante e non abbiamo aiuti dalle istituzioni».
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