LE PROTESTE
Com’è salata l’acqua di Alfa
Rincari del 6,5% in bolletta. Il motivo: «Dobbiamo contenere gli sprechi»

Che cosa sta succedendo nella fatturazione dell’acqua?
Perché da tutti i Comuni che entrano nella galassia Alfa (destinata a gestire il servizio idrico al 100%) arriva una valanga di lamentele sul caro bollette?
Com’è possibile che ci siano aumenti vertiginosi rispetto al passato?
A dare una spiegazione è il presidente della società pubblica Paolo Mazzucchelli, che è anche sindaco di Cairate. E che quindi conosce bene i grattacapi dei colleghi dei 138 Comuni della provincia.
«Sono loro i nostri soci, i nostri azionisti, dunque non dobbiamo pensare che Alfa sia un carrozzone distante dalla gente».
Quindi le lamentele sui rincari che origine hanno?
«Le tariffe non sono decise dal gestore, cioè da Alfa, ma dall’Autorità nazionale Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) e da quella locale, Ato (Ambito territoriale ottimale), che hanno sancito un aumento del 6,5% da quest’anno, con qualunque gestore. Quest’ultimo, raccogliendo le istanze delle Amministrazioni locali, presenta all’Autorità un piano di investimenti per potenziare la rete, in base al quale viene decisa poi la tariffa. Questo nell’ottica della sussidiarietà e della compensazione, per cui per esempio il Nord della provincia, con meno case e più disagi ma ricco d’acqua, rifornisce anche il Sud, che a sua volta livella i costi essendo pianeggiante e con popolazione maggiore, tanto da garantire ricavi superiori».
È il primo motivo del caro bollette, anche se gli utenti, dal Tradatese al Nord della provincia, dal lago di Varese a Laveno Mombello, lamentano ben altri balzi. Come mai?
«Alfa è controllata da altre due società e dai Comuni stessi, reinveste tutto e quindi avrebbe maggior guadagno dal minor spreco possibile di acqua - prosegue Mazzucchelli -. Sul caso di Tradate ci siamo subito attivati, ci sarà un incontro pubblico in Consiglio comunale il 15 gennaio, inoltre abbiamo aperto un numero di telefono e uno sportello specifico per accogliere i cittadini. Spesso alla base degli aumenti ci sono mancate letture nel passato perché diversi gestori riportavano cifre stimate, ma anche perdite delle tubature, errori materiali di trascrizione. I nostri operatori devono uscire due volte all’anno per letture fisiche: se dovessero sbagliare, è sufficiente fotografare il proprio contatore dell’acqua, inviare lo scatto via WhatsApp e la fattura viene immediatamente stornata. Chiunque può verificare la correttezza dei dati confrontando la bolletta con il contatore».
Che incidenza hanno gli errori materiali?
«Nel primo semestre dell’anno scorso abbiamo inviato 400mila bollette e il margine di errore è dello 0,7%: pur con percentuali basse, arrivano centinaia di lamentele e sembra uno tsunami. C’è un esempio concreto: a Biandronno c’erano problemi, abbiamo aperto un numero come a Tradate, ricevendo appena 12 telefonate, abbiamo poi verificato un solo errore di trascrizione e un caso di perdita di un tubo in giardino. Noi ci siamo, usciamo, verifichiamo sul posto, agiamo sul singolo caso, prevediamo anche rateizzazioni personalizzate. Il nostro obiettivo non è fare cassa ma non sprecare, per questo la legge prevede un gestore unico in monopolio per ogni Ambito provinciale, a controllo pubblico. I sindaci vengono a bussare da noi come i cittadini arrabbiati bussano alla porta dei municipi sventolando le bollette.mÈ interesse di tutti risolvere i disagi. Sbagliare è possibile, si può sempre correggere: il cittadino può inviare anche l’autolettura, i tecnici usciranno comunque due volte all’anno per verificare. Ma siamo tutti dalla stessa parte».
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