SFIDA ALL’ULTIMO VOTO
Varese, congresso Lega: urne da batticuore
Il 4 dicembre l’elezione del nuovo segretario provinciale. Tre possibili candidati e due scenari

La convocazione non è ancora ufficiale. Ma potrebbe diventarlo oggi, giovedì 24 novembre, anche perché i tempi stringono: il congresso provinciale è fissato per il 4 dicembre, almeno così hanno indicato i vertici del partito. La Lega torna alle urne dopo dieci anni per eleggere il segretario provinciale. È un incarico di peso, più con oneri che onori. Il commissario Stefano Gualandris chiamato a gestire la transizione dopo l’uscita di scena di Matteo Bianchi, rimasto al timone per otto anni, a partire dal 2012 (la più lunga segreteria nella storia locale del Carroccio). Dunque, elezione molto attesa e non solo perché l’ultima, come detto, è da foto ingiallita.
C’è in ballo ora un rapporto di forze dentro alla Lega della provincia di Varese che promette suspance al voto. E c’è il fresco precedente di Bergamo che ha fatto rumore: il candidato salviniano sconfitto per una manciata di schede dallo sfidante che rappresentava più la base. Varese come la provincia orobica? Forse. O forse no.
Di sicuro si profila una competizione a più voci. Il candidato unitario stavolta non c’è.
Andiamo con ordine. In campo figura già Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, salviniano di fatto e di diritto: è risaputo che il leader lo vede di buon occhio e a più riprese lo ha citato come modello di buon amministrazione locale. Dunque, andando per schemi e approssimazione, Cassani può essere considerato il pretendente “sponsorizzato” dall’alto. E che, non per questo, non solo, gode di ampio consenso nella base leghista. Ampio, non totale. E infatti c’è chi vuole insidiarlo, strappargli la vittoria magari al fotofinish.
Due le possibili altre candidature: quella di Mirko Reto, sindaco di Casciago, e quella di Giuseppe Longhin, coordinatore di area della Lega nel Varesotto. Il primo non ne ha mai fatto mistero e ieri ha confermato la discesa in campo: «La mia candidatura c’è, sì, e l’obiettivo è quello di recuperare la Lega delle origini, il coinvolgimento dei territori, della base, e la volontà di rimettere al primo posto l’autonomia». Reto è conosciuto tra i militanti per il metodo - il metodo Reto - di condurre le campagne elettorali: casa per casa, proselitismo capillare.
Longhin - come lo stesso ha dichiarato nell’articolo pubblicato ieri, mercoledì 23 novembre, dalla Prealpina - guarda con entusiasmo alla possibilità di un confronto democratico, basato sulle idee, senza dunque la figura unica calata dai piani superiori.
Tre quindi i pretendenti? Beh, va detto come premessa che le candidature vanno presentate corredandole da un minimo di 60 e un massimo di 120 firme e che il tempo, come detto, stringe se davvero la chiamata alle urne sarà per il 4 dicembre. Elettori i militanti in provincia di Varese, circa 650. La sede del congresso e quindi del voto? Non è stata ancora decisa. Corre però voce che potrebbe essere a Busto Arsizio e non, come in passato, a Varese. I leghisti dell’Alto Varesotto non farebbero i salti di gioia...
Geografia e matematica. Sono le due materie che decideranno chi verrà promosso alla segreteria provinciale. Gli scenari per la griglia di partenza sono due: il primo di una corsa a tre (Cassani, Longhin, Reto), il secondo di una sfida a due tra Cassani e Reto o Longhin. La geografia incide perché ogni candidato è più forte in una zona della provincia, dipende semmai quale.
La matematica conta, naturalmente, perché chi porta più elettori (propri) alle urne, trionfa. Sono come detto circa 650 i militanti chiamati alle urne; la storia insegna che ci andrà una percentuale tra il 60% e il 70%. Pronostico? Difficile. In una corsa a tre, Cassani che avrebbe dalla sua metà dei voti, andrebbe quasi sul velluto. Diverso se Longhin e Reto, che parlano la stessa lingua, trovano un accordo affinché solo uno dei due corra e l’altro lo sostenga. In questa seconda ipotesi, andrebbe appunto in scena la sfida all’ultimo voto, come a Bergamo. Andando a scandagliare le sezioni, Cassani sarebbe forte a Gallarate, Busto e in almeno la metà di quella di Varese. L’Alto Varesotto e Terra Insubre invece più spostati verso Reto.
Ci sono insomma tutti gli ingredienti per assistere a una competizione avvincente, qualora la corsa fosse appunto a due.
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