ONESTA’
Consegna cibo, trova portafogli, li restituisce: la storia di Alì
Il rider afgano che lavora a Varese ne ha ritrovati (e restituiti) tre nelle ultime settimane: « I varesini sono un po’ distratti» sorride

«I varesini sono un po’ distratti». Perdono di tutto. Parola di Alì, un giovane afgano che fa il corriere. Negli ultimi tempi ha trovato tre portafogli per strada. Trovati e riconsegnati integri, con tutti i soldi e i documenti ai legittimi proprietari. L’ultimo episodio è avvenuto pochi giorni fa in via Carrobbio. Alì Khan Safi, che di lavoro fa consegne di cibo a domicilio, stava passando per la strada che porta alla Motta quando ha visto un portafogli da donna a terra.
IL PORTAFOGLI DA DONNA
Era sera e il portafogli di pelle nera lucida ma non è passato inosservato. Il portasoldi e documenti da donna sono sempre voluminosi e non necessariamente perché con tante banconote dentro, ma per documenti, carte e tessere di ogni sorta. Ebbene, non appena l’ha trovato, ha preso il cellulare per chiamare la Questura. In quel momento il formaggiaio della Motta stava chiudendo il negozio e, sulla porta, è tornato indietro perché il telefono ha suonato. Era la donna che aveva perso il portafogli e che pochi minuti prima si trovava nel suo negozio: arrivata al parcheggio di via San Francesco si è accorta di non avere più nulla per pagare e, disperata, ha chiamato l’ultimo posto dove si era fermata per chiedere se avessero trovato il suo prezioso portacarte. «C’è qui un ragazzo con il suo portafogli!». Alì ha lasciato il numero di telefono scritto su un biglietto, ha inforcato di nuovo la sua moto ed è corso al lavoro. La donna intanto è tornata indietro, questione di cinque minuti, ha ritirato il suo portafogli e il giorno successivo ha telefonato ad Alì. «Mi fa piacere averle restituito il portafogli, ma sa che è il terzo che trovo in poco tempo in città, mentre sono in giro per lavoro e per forza di cose sto attento e guardo bene per terra, girando con lo scooter? Quando è capitato ho sempre telefonato alla Polizia. E mai aperto nessun portafogli. A me non farebbe piacere che qualcuno lo facesse, con il mio», racconta Alì.
LA GERMANIA E LA CITTADINANZA ITALIANA
Il corriere, con una scuola di moda fatta in Germania alle spalle, classe 1984, è a Varese da qualche anno e dice di voler chiedere la cittadinanza italiana non appena sarà possibile. Vive a Biumo e lavora sodo, con il sogno di integrarsi ancora di più nella comunità che lo ha accolto. Parla abbastanza bene in italiano e dice che prima di arrivare all’ombra del Sacro Monte è stato in Germania. Per venire in Europa, dall’Afghanistan ha dovuto sborsare 9mila dollari. E quasi si è offeso quando la donna che aveva perduto il prezioso contenitore di documenti e soldi, ha voluto ringraziarlo con una piccola ricompensa. C’è ancora gente così. Tutta d’un pezzo, anche tra mille difficoltà.
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