IL DEGRADO
Il lato dimenticato di corso Moro
Da una parte luci e negozi eleganti, dall’altra il buio, le scritte sulle vetrine delle attività chiuse e la sporcizia

Da una parte ci sono la luce, l’attività commerciale che funziona, il passaggio dei clienti. Dall’altra il buio, la sporcizia sul pavimento di marmo, le vetrine vuote.
Sono le due facce di corso Moro, a pochi metri di distanza da piazza Monte Grappa, cuore della città.
A frequentare la parte buia del corso gli unici sono i passeggeri in attesa degli autobus, oltre ai graffitari: hanno fatto scempio delle vetrine che un tempo ospitavano il Pirola, il negozio di scarpe Enne Effe, la Casa della Gomma e l’agenzia di viaggi Maccapani.
La Casa della Gomma è stata l’ultima a chiudere e da allora il degrado l’ha fatta - del tutto - da padrone. Come spiega il vicesindaco Daniele Zanzi, l’intero immobile è di proprietà dell’Inps che a sua volta ha ceduto la gestione a una società di Roma come per tutte le sue strutture: ma a nulla sono serviti finora i ripetuti solleciti del Comune perché almeno di quei pochi metri sotto i portici si occupasse con più solerzia.
Il fatto che non ci sia neanche più l’edicola ha ulteriormente peggiorato la situazione. Più volte il Comune ha chiesto all’Aspem di pulire il marmo: chi attende alla fermata del bus lo fa tra mozziconi, gomme da masticare attaccate ovunque ed escrementi di piccione. Il fatto che i negozi non ci siano più porta al fatto che comunque nessuno alzi più la saracinesca la mattina e pulisca per terra. C
n l’illuminazione del centro città completata (si sono tenuti incontri tra i commercianti, e l’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati) la situazione dovrebbe migliorare.
È sempre l’assessore a fare sapere che le lampadine sono state installate «in modo pressoché totale nel centro storico e nelle vie limitrofe».
E se qualche cittadino commenta la luce cimiteriale di corso Moro lato destro provenendo da piazza Monte Grappa, le lampadine cambiate dovrebbero quantomeno riportare un po’ di vita.
Altre idee potrebbero essere quelle di coprire con vedute della città le vetrine abbandonate, su cui finora compaiono ogni giorno nuove scritte.
Un’altra zona abbandonata, a pochi centinaia di metri da corso Moro, è il sottopasso tra piazza Ragazzi del ‘99 e via Carrobbio: geroglifici spray ovunque, sui due negozi chiusi. La proposta del Comune di mettere due cancelli alle estremità del sottopasso pare fu a suo tempo bocciata dal condominio. Così ora, a vetrine spente, solo sporcizia e degrado la fanno da padrone.
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