IL DOPO CECCHI
Cultura, spunta l’ipotesi Azzalin
Il dentista-scrittore tra i papabili al ruolo di assessore: «Poesie sui muri della città, ne abbiamo bisogno»

Il toto-nomi per la “successione” al ruolo che è stato del professore fiorentino Roberto Cecchi continua non solo nei salotti della città.
Tra le ipotesi che si profilano, vi è quella di un rappresentante dell’intellighenzia culturale che conosca bene Varese, che la viva, letteralmente, e non sia un personaggio di prestigio senza legami diretti con luoghi, arte, storia, da valorizzare.
Tra i nomi che si rincorrono vi è anche quello di Dino Azzalin, poeta e scrittore, presidente dell’associazione Apa Amici per l’Africa, impegnato da decenni in molti ambiti della vita cultural-letteraria.
Conosciuto come il dentista-poeta, Dino Azzalin sorride all’ipotesi di entrare a Palazzo Estense come assessore ma, da non politico qual è, non nasconde che l’ipotesi anche solo di un contatto diretto su questo tema con il sindaco e la sua amministrazione, se mai dovesse avvenire, lo lusinga.
«Qualcuno mi chiede, altri parlano della ipotesi, ma io non sono stato contattato ufficialmente», commenta con un sorriso sornione, a metà tra sorpresa e stupore. Lasciando intendere che un contatto, seppure informale, deve esserci stato. Unica certezza, quella dell’ultimo incontro tra Azzalin e il sindaco Davide Galimberti, alla presentazione del romanzo dello scrittore.
Ma come vivrebbe, l’assessore alla Cultura Azzalin, la prima lunga giornata nella nuova veste? «Non so se il primo giorno, di certo il mio primo atto, un po’ dirompente e un po’ provocatorio ma credo anche con un profondo significato, potrebbe essere quello di fare scrivere sulle colonne e su tanti muri della città poesie più o meno celebri, versi che facciano riflettere e stupiscano, perché tutto abbiamo bisogno della poesia e di poesia nella vita», commenta.
E rilancia con l’idea di utilizzare, subito, «post it di carta rigorosamente ecologica», per proporre una sfida che arredi, in poche ore, tutto il centro cittadino.
Di certo c’è che parecchi anni fa Azzalin è stato delegato all’interno della commissione cultura, ma non ha poi più avuto impegni nell’ambito della pubblica amministrazione. Ritrovarsi oggi nella rosa dei nomi dei papabili al prestigioso incarico è segno di una semina intellettuale e di impegno, non solo nel sociale, costruiti nel tempo.
Intanto, la commissione cultura attuale, presieduta da Francesco Spatola, si riunirà il prossimo mercoledì. E salvo colpi di scena che non sembrano imminenti, a intervenire per raccontare quanto fatto e quanto si farà a Varese nei prossimi mesi sarà il sindaco che, dopo le dimissioni di Cecchi, ha avocato a sé la delega.
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