L’EVENTO
Varese Design Week: torna la sfida
Dal 23 settembre al 26 settembre: tante installazioni e una vetrina per le grandi firme locali

«È vero, Varese non è un distretto del mobile come può esserlo la Brianza, che può contare su una filiera molto strutturata e un indotto più che collaudato, ma è un territorio con nomi di tutto rispetto, penso a Roda, dove le tecnologie vanno spesso a braccetto con il design e dove soprattutto c’è un interesse molto vivace per un comparto sempre tremendamente vivo. Non siamo mica una realtà da buttar via». Impossibile dare torto alla giornalista Nicoletta Romano, presidente della Varese Design Week, che ha seguito come tutti gli addetti ai lavori la tribolata gestazione del Salone del Mobile di quest’anno e ora non nasconde la propria soddisfazione per la decisione di salvare l’evento milanese, pur in una versione ridotta.
«Trovo condivisibile la scelta di Milano. Bisogna adeguarsi ai tempi e andare avanti. Per altro, come abbiamo fatto noi della Varese Design Week lo scorso ottobre. Siamo particolarmente orgogliosi della nostra edizione 2020, «riformulata» per ben tre volte. Ha avuto come fil rouge il tema del labirinto e ha omaggiato Franco Maria Ricci, confermandosi un’occasione di visibilità esclusiva per la città capoluogo e tutto il territorio che la ospita, come immaginato e auspicato fin dagli esordi nel 2016 - sottolinea Romano - fondatrice dell’happening assieme all’interior designer Silvana Barbato, alla giornalista Silvia Giacometti e all’architetto Laura Sangiorgi. Ci sarà, dunque, la sesta edizione della Varese Design Week? La risposta è affermativa.
«Abbiamo già le date», annuncia in anteprima la presidente di un evento ormai inserito a pieno titolo all’interno del circuito nazionale delle settimane del design insieme a Venezia, Matera, Palermo, Firenze, Ancona e Udine. «La Varese Design Week si terrà un paio di settimane dopo il Salone del Mobile, dal 23 al 26 settembre. Stiamo pensando di allestire sempre più installazione in giro per la città, senza dimenticare una vetrina per le grandi firme. Una curiosità: l’anno scorso abbiamo avuto quasi più visibilità all’estero che non in Italia. In Spagna si è parlato molto di noi. Penso che sia positivo che si parli di Varese come di un luogo che ospita un evento contemporaneo, dove si riesce a conoscere e capire quel che succede nel design contemporaneo anche nella nostra provincia. A mio avviso, ci sono tanti giovani designer che stanno crescendo, e bene, nella zona di Gallarate, ma si trovano «perle» anche a Varese città».
Se il futuro è nell’esercito di emergenti che rinnovano senza soluzione di continuità il disegno industriale tricolore, c’è tuttavia parecchio rammarico per la perdita di marchi del Varesotto che hanno fatto la storia del comparto del mobile: «Penso a Rossi di Albizzate - afferma Romano - secondo me, aver lasciato al palo un’azienda tanto leggendaria è stata un delitto per il nostro territorio. Troppo disinteresse per chi ha fatto la storia del design nel mondo e questo non può che lasciare l’amaro in bocca. Il dovere di un territorio dovrebbe essere quello di tutelare le sue eccellenze, no?».
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