IN PARLAMENTO
Varese, due ordini del giorno sul carcere
Approvati quello di Pellicini (Fratelli d’Italia) e quello di Candiani (Lega) che chiede al Governo lo studio di fattibilità per un nuovo penitenziario e critica Pd e M5S. Il commento del sindaco Galimberti

In corso la discussione sul decreto legge Carceri alla Camera dei Deputati. Nella seduta di oggi, mercoledì 7 agosto, sono stati accolti due ordini del giorno che riguardano la casa circondariale dei Miogni di Varese.
Il primo approvato è di Andrea Pellicini, deputato di Fratelli d’Italia, con cui si chiede che proseguano le opere di ristrutturazione della casa circondariale di Varese ponendo in rilievo la professionalità e il senso del dovere della Polizia penitenziaria in servizio presso l’istituto.
«La Casa Circondariale di Varese è un vetusto istituto penitenziario realizzato nel 1893, sito nel centro cittadino - si legge nell’ordine del giorno -. Nel 2001 il Ministero della Giustizia dichiarò la Casa Circondariale di Varese “istituto da dismettere” in attesa della costruzione di un nuovo carcere da realizzarsi in zone periferiche rispetto all’agglomerato urbano. In questi venti e più anni, la nuova struttura non è stata costruita, con la conseguenza ulteriore che il vecchio “Miogni”, essendo una struttura da dismettere, pur rimanendo in regolare esercizio, non ha beneficiato di risorse per i necessari interventi di ristrutturazione. Nell’ultimo periodo, grazie al positivo e concreto impegno del Provveditorato alle carceri lombardo, sono stati promossi progetti significativi per il rifacimento del muro di cinta, ormai pericolante, per l’acquisizione di una palazzina adiacente di proprietà del Comune di Varese da destinarsi ad alloggi ed uffici della polizia penitenziaria, nonché per dotare di docce le celle al primo e al secondo piano dell’edificio, considerato che, ad oggi, soltanto le celle al piano primo ne sono dotate. Lo spostamento degli alloggi e degli uffici della Polizia giudiziaria in altra palazzina, oltre a migliorare considerevolmente le condizioni del personale in servizio, consentirebbe di poter destinare le aree lasciate libere nell’edificio principale a spazi per le attività rieducative per i detenuti, nonché alla realizzazione di ulteriori e più moderne camere di detenzione».
«Vanno inoltre rimarcati - si legge ancora - il senso del dovere e la professionalità della polizia penitenziaria in servizio presso l’istituto penitenziario, che gestisce una popolazione carceraria costituita per oltre il 50 per cento da stranieri, molti dei quali tratti in arresto per attività criminali relative al cosiddetto “spaccio nei boschi”, fenomeno che da qualche anno sta affliggendo il Varesotto».
La richiesta al Governo è di «sostenere la graduale ristrutturazione della Casa Circondariale di Varese, migliorando le condizioni generali delle persone detenute e le condizioni di lavoro del personale della Polizia penitenziaria».
E poi è passato l’ordine del giorno di Stefano Candiani, Lega, che a differenza di quello di Pellicini punta sulla costruzione di un nuovo carcere a Varese.
«Il carcere Miogni di Varese - ha argomentato Candiani - è stato dichiarato dismesso nel 2001, ma ancora oggi ospita circa il doppio dei detenuti rispetto alla sua capacità regolamentare di 53 posti. Parliamo di un edificio molto vecchio, costruito nel 1893, che solo nel 2017 ha avuto i bagni delle camere del piano terra dotati di acqua calda e docce. Anche il resto della struttura è in uno stato di forte vetustà: una situazione che rende la carcerazione e il lavoro della polizia penitenziaria ancora più difficili, tanto più considerando il sovraffollamento».
«Oggi - aggiunge Candiani - con l'approvazione di un preciso Odg della Lega al Dl Carceri, il governo si è impegnato a redigere uno studio di fattibilità per esplorare la possibilità di trasferire il carcere in una nuova sede, più moderna ed adeguata». «Un miglioramento necessario sia per il benessere dei detenuti sia per quello del personale che vi lavora. Tuttavia, assurdamente, Dem e 5Stelle, pur di prendere posizione contro la maggioranza, si oppongono al superamento di questa situazione di degrado. C'è comunque un dato di fatto, sconcertante: PD e 5stelle, rifiutano uno studio di fattibilità per realizzare un nuovo carcere al posto del Miogni. Il che è ancora più assurdo tenuto conto che, lo ripeto, l’attuale complesso è stato dichiarato dismesso con decreto ministeriale del 30 gennaio 2001 previa costruzione di un nuovo istituto, con un decreto emesso da un loro governo e mai revocato nel corso degli ultimi 20 anni» ha concluso Candiani.
IL COMMENTO DEL SINDACO DI VARESE
«Il tema della riqualificazione del carcere di Varese è un argomento importante e abbiamo sempre collaborato con tutti i Governi che si sono dimostrati attenti alla questione» ha commentato il sindaco di Varese, Davide Galimberti. «Bene dunque che con un ordine del giorno passato oggi in Parlamento, il carcere di Varese sia tornato al centro dell’attenzione. L’urgenza della riqualificazione dell’istituto penitenziario infatti è stata spesso sollevata da alcuni Parlamentari varesini, come il senatore Alfieri e gli onorevoli Gadda, Candiani, Pellicini e dall’amministrazione varesina. Tanto che il Comune di Varese ha messo a disposizione del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria il vicino Comando della Polizia locale di via Sempione, per le esigenze del personale e degli uffici del carcere così da ampliare gli spazi della detenzione». «Oggi, con l’ordine del giorno passato in Parlamento, si impegna il Governo ad effettuare interventi importanti per il miglioramento della struttura, ma nel provvedimento si individuano anche azioni in cui il Comune potrà essere soggetto attivo come ad esempio la messa a disposizione di alcuni locali in modo da dare più spazio alla Polizia Penitenziaria. Bene dunque il passaggio di oggi sperando che si passi presto dalle parole ai fatti. Il Comune farà la sua parte» ha concluso Galimberti.
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