IPOTESI INQUIETANTE
Varese: gara tra moto prima del tragico schianto
Indagato un motociclista in fuga nel momento del terribile impatto in viale Aguggiari. Una telecamera ha ripreso tutto

Una seconda motocicletta, che corre lungo viale Aguggiari e dopo l’incidente non si ferma e scappa in direzione di Sant’Ambrogio. E l’ipotesi di una “gara”, di una sfida ad alta velocità, tra questa motocicletta e la Yamaha V-Max di Alfred Voka, il trentasettenne albanese che all’altezza dell’incrocio con via Appiani trova la morte schiantandosi contro una Jeep Grand Cheroke che sta entrando nella piccola laterale.
Si arricchisce di nuovi elementi l’indagine della Polizia locale di Varese, coordinata dalla Procura, sull’incidente mortale avvenuto lo scorso sabato, intorno alle nove di sera. Ieri mattina il pm titolare del fascicolo ha affidato l’incarico dell’esame autoptico sul corpo di Voka e contemporaneamente ecco la clamorosa novità dell’ipotesi di una “gara” tra motociclette nella serata della tragedia, che porta con sé la decisione di indagare per omicidio stradale un’altra persona oltre all’automobilista.
Tutto questo grazie a una telecamera che si trova sul semaforo all’altezza della caserma dei vigili del fuoco e alle immagini che ha registrato. L’occhio elettronico sembra lontano dal luogo dell’incidente - sono più o meno 300 metri verso nord - ma è ad alta definizione e grazie ad esso la Polizia locale vede non solo la Yamaha di Voka che interrompe la sua corsa contro la Jeep ma anche un’altra motocicletta che negli stessi istanti evita il suv e continua la sua corsa.
Per la ricostruzione del sinistro, per stabilire responsabilità e un eventuale concorso di colpa, è interessante il fatto che Voka viaggi ai limiti della pista ciclabile, molto a destra. Così come il fatto che l’altro motociclista nonostante lo schianto non si fermi e fugga, seguito fino al semaforo di via Legnani dalla telecamera, che poi riprende la targa del mezzo e permette agli inquirenti di identificare il terzo uomo della tragedia.
Nessun commento per ora dal suo legale, l’avvocato Monica Alberti, che puntualizza solo che il suo assistito e Voka non si conoscevano. E naturalmente è tutto da dimostrare che i due si stessero sfidando in modo estemporaneo lungo viale Aguggiari.
«Io quella moto proprio non l’ho vista arrivare» ha detto invece l’automobilista al suo difensore, l’avvocato Andrea Volonteri. Che attende ora lo svolgimento di una perizia cinematica - la Procura affiderà l’incarico nei prossimi giorni - per nominare un suo consulente. Già con pochi dubbi rispetto al fatto che la velocità della motocicletta fosse molto elevata: «Basti pensare che è riuscita a spostare lateralmente, facendola finire contro un muro di cinta, un’auto che pesa 26 quintali e che in quel momento era praticamente ferma». Una precisazione del difensore, infine, rispetto alla qualifica di «ubriaco» per il suo assistito: «Da un punto di vista medico-legale si definisce ubriaca una persona che ha un’alcolemia superiore a 1,5. Il mio cliente aveva 1,08, un dato superiore al limite consentito, ma non tale da poter dire che era ubriaco».
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