LUTTO PLANETARIO
Varese, in cento per ricordare Liam Payne
In piazza Monte Grappa la commemorazione del cantante scomparso

Si sono ritrovati grazie al tam tam via Telegram, TikTok e altri social e si sono dati appuntamento ieri sera, alle 19, in Piazza Monte Grappa per commemorare Liam Payne, musicista, cantante e autore britannico ma soprattutto membro fondatore degli One Direction, nato il 29 agosto 1993 a Wolverhampton, nel Regno Unito, e morto mercoledì scorso a Buenos Aires, dopo essere finito giù dal terzo piano dell’hotel Casa Sur.
A piangerlo, vestite di rosso che è il dress-code dell’evento e il colore della band, ci sono un centinaio di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 25 e i 40 anni. Ci sono soprattutto le sue fan, persone che adoravano lo sguardo intenso del cantante, che era «molto altruista, ma con un dolore dentro». Tanti i ricordi personali risvegliati dalla musica della boy band anglo-irlandese, famosa per brani come “What’s makes you beautiful”, “Hey Angel”, “Little Things” e tanti altri ancora. Canzoni che ieri andavano in loop e che le giovani (ma anche qualche ragazzo) intonavano intorno a un tappeto di fotografie, manifesti, cartelloni, libri, cover di cd, lumini, palloncini rossi. «Quella che sento per Liam è un’affezione che arriva dai tempi delle medie: sono cresciuta ascoltando le canzoni degli One Direction. I temi trattati dalla band, come le insicurezze, l’amore, lo stare lontano da casa, facevano presa su noi adolescenti» dice Giorgia, che adesso ha 27 anni.
Quello che si è alzato ieri da piazza Monte Grappa è anche un grido di aiuto: «Non bisogna sottovalutare le malattie mentali» dice Greta, organizzatrice dell’evento di Varese. Di depressione, infatti, pare soffrisse il musicista, la cui vita si è interrotta cadendo dal balcone della stanza dell’hotel Casa Sur. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire se si sia trattato di una morte accidentale o di un suicidio. Ma quello che amareggia all’indomani della tragedia è la solitudine in cui è stato lasciato il ragazzo, forse travolto da un successo troppo grande, che non è riuscito a gestire e che alla fine lo ha travolto e schiacciato. «Abbiamo fatto partire anche una petizione su internet – dice Greta –. Le malattie mentali vengono stigmatizzate. E invece devono essere curate».
Nei momenti immediatamente precedenti la commemorazione, il gruppo aveva pensato di cambiare sede dell’evento spaventata dagli hater che, sui social, avevano deriso l’iniziativa che, come a Varese, si è tenuta anche a Milano, Roma, Napoli e tante capitali europee, tra cui Parigi. Ma alla fine il gruppo ha deciso di rimanere in piazza Monte Grappa, mettendo il suo cordoglio davanti ad altre preoccupazioni. «Essere qui è un modo per dire addio a Liam, ma anche per far capire che gli One Direction ci saranno per sempre – è il parere di Serena -. Non potevamo salutarlo da casa nostra in solitudine, sentivamo il bisogno di affrontare il lutto tutti insieme».
Qualcuno non è riuscito a contenere le lacrime. Qualcuno si abbracciava. Durante la serata sono stati letti pensieri per Liam: «Siamo sicuri che da lassù ci stai guardando. Non ti dimenticheremo mai».
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