LA PROTESTA
Varese, Ispettorato del lavoro: presidio in Prefettura
La manifestazione dei dipendenti Inl per l’introduzione di norme a difesa dei lavoratori
Presidio dinanzi alla Prefettura di Varese nella mattinata di oggi, martedì 25 novembre. La richiesta dei manifestanti, che sono lavoratrici e lavoratori dell’INL, ossia l’Ispettorato nazionale del lavoro, è che vengano inserite norme in favore dei dipendenti.
LA PROTESTA NAZIONALE
I manifestanti sono numerosi in tutto il Paese nella giornata di oggi e, quelli in presidio oggi in Piazzale Libertà - hanno diffuso tramite la Rsu una lettera inviata alla Prefettura di Varese. «Per l’ennesima volta - si legge infatti nel testo - le lavoratrici e i lavoratori dell’INL sono costretti a mobilitarsi in tutta Italia». Ancora, la nota ricorda che «nel corso degli ultimi anni sono stati necessari ben 3 scioperi di tutto il personale» per ottenere a perequazione dell’indennità di amministrazione. In altre parole, si tratta dell’esigenza di rendere più equa la retribuzione accessoria spettante ai dipendenti pubblici, per eliminare differenze ingiustificate tra diverse amministrazioni o uffici.
Il documento fa poi presente che “si sta procedendo lungo la strada dell’esclusione dell’aumento del salario accessorio, come previsto dal Decreto-legge P.A. (D.L. n.25/2025), concesso invece ad altri Enti”. I manifestanti evidenziano poi che con l’ultimo “Decreto sicurezza sul lavoro” (D.L. N.159) sono state cassate le misure incentivanti il personale INL quali, ad esempio, il sistema indennitario e il welfare dell’Ente. I partecipanti al presidio di oggi ritengono che tali richieste, già avanzate da anni e previste per altri Enti, possano fare la differenza per chi effettivamente è impegnato nel contrasto di fenomeni come quelli del lavoro sommerso, degli infortuni e delle morti sul lavoro.
«Parimenti - si legge nel documento inviato alle Prefetture nazionali - inspiegabilmente è stata espunta la norma che consentiva all’Ente di utilizzare il cospicuo avanzo del proprio bilancio, pari a oltre 500.000.000 euro (fonte INL) per le spese informatiche e la sicurezza delle sedi».
LA PROTESTA A VARESE
Il quadro sopra descritto si complica per quando riguarda la situazione specifica di Varese. «A fronte di una pianta organica di 119 persone - si legge nel documento dei manifestanti - l’Ufficio conta solo 39 dipendenti, di cui 5 distaccati presso sedi del sud, 12 amministrativi e 22 ispettori (19 ordinari e 3 tecnici)». Da ciò consegue, secondo quanto riferito dai dipendenti, che gli ispettori sono chiamati a svolgere anche compiti ulteriore per l’erogazione di servizi all’utenza. La mancanza di personale distoglie il personale dalla funzione ispettiva.
Il Decreto n.159 sopracitato prevede per il triennio 2026-2028 l’assunzione di 300 unità di personale ispettivo tra ordinari e tecnici, ma tali numeri non sono sufficienti a coprire i posti lasciati liberi dai pensionamenti imminenti. Questo triste quadro contribuisce a rendere l’accesso all’impiego pubblico meno attrattivo, considerando anche l’elevato costo della vita che si registra in Lombardia e in particolar modo nel territorio varesino.
In conclusione del testo, i manifestanti ribadiscono le loro richieste: previsione di un sistema indennitario per il personale INL; strumenti di welfare integrativi; utilizzo dei fondi del proprio bilancio per le spese informatiche e la sicurezza delle sedi.
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