LA SVOLTA
Varese in D: è fatta
La fusione col Busto 81 ci sarà, mancano solo le firme

«La politica della provincia non poteva che fare tutto il possibile per agevolare il ritorno di una squadra di alto livello nel capoluogo». È questa breve dichiarazione di Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega, a mettere il punto esclamativo sulla imminente fusione fra Città di Varese e Busto 81.
CAMPANILE
Erano sostanzialmente di tipo amministrativo, infatti, alcuni ostacoli che avevano rallentato nei giorni scorsi il progetto per riportare in serie D il calcio a Varese. Le famose questioni di campanile che citavamo su queste colonne ancora lunedì, coinvolgevano infatti, come normale, il Comune di Busto Arsizio, comprensibilmente preoccupato per la perdita di una realtà importante del territorio in favore della riemersione del football che conta a Varese. La pressione della cittadinanza pesa in questi casi, si sa, ma la soluzione è stata trovata nello scorso weekend grazie ai contatti proprio fra le più importanti personalità politiche della zona che hanno trovato una linea comune anche a livello burocratico per quanto concerne le strutture cittadine. A questo si è aggiunta la volontà del Busto 81 di andare comunque avanti con l’attività dando ai ragazzi del luogo l’indispensabile continuità, con un nuovo settore giovanile e, perché no, con una prima squadra che dovrebbe ripartire dalla Terza Categoria.
LE NORME
Il passaggio normativo è semplice: Città di Varese e Busto 81 si fonderanno in una realtà che avrà una nuova matricola, giocherà a Varese ma erediterà le categorie sia a livello di prima squadra che di settore giovanile dei bustocchi. Il nome sarà Città di Varese o un’altra denominazione più simile a quella storica, scelta da compiere all’atto della fusione. Il Busto 81 rinascerà con una nuova matricola e potrà iscrivere ad agosto una formazione in Terza ma anche tutte le squadre del vivaio che vorrà, a seconda dei ragazzi a disposizione. Il nome? Possibile che rimanga uguale, visto che le società neoaffiliate non possono avere nomi di club già esistenti, ma il Busto 81 smetterebbe di esistere proprio al momento della fusione, quindi prima delle iscrizioni.
L’INEVITABILE
Una soluzione che mette d’accordo tutti, preservando il calcio sul territorio bustocco ma restituendo una categoria top ai gol sotto il Sacro Monte. E, in fondo, l’unico passaggio possibile dopo la decisione del patron del Busto 81, Gigi Galli, di effettuare la fusione solo col gruppo varesino, primo a cercare il contatto, facendo cadere le altre opzioni (Sportland, Bresso e Pavia).
I TEMPI
Ora è solo necessario attendere i passaggi burocratici necessari per completare il tutto: la documentazione per la fusione deve essere presentata entro il 9 luglio al Comitato Regionale Lombardo che lo girerà alla Lnd entro il 20. Una volta arrivato l’ok da Roma sarà tutto ufficiale.
CHI E DOVE
Inutile in questo momento sparare nomi, cariche o altro. Ne sono già stati fatti tanti e quelli certi sono noti. Semmai è da capire come si sbloccherà il discorso strutture: per le Bustecche non dovrebbero esserci problemi, per lo stadio la palla passa al Comune di Varese: convenzione? Affitto? Si vedrà. A questo punto sembra davvero solo questione di tempo.
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