DA VEDERE
La Coscienza di Zeno

«A questa sala siamo affezionati, ci porta bene. È successo già con Montagne russe, in cui avevo accanto Martina Colombari».
Parola di Corrado Tedeschi, che domenica 9 febbraio alle 21 porta una nuova anteprima nazionale al teatro Nuovo di Abbiate Guazzone, dopo quella della scorsa estate e prima della prima nazionale al San Babila di Milano. «Ora – aggiunge – l’atmosfera cambia, perché si parla di un classico della letteratura»: La coscienza di Zeno di Italo Svevo, per la regia di Marco Rampoldi, che ne cura anche la drammaturgia assieme allo stesso Tedeschi e a Paola Ornati, a essere in scena.
«Entriamo nei grandi della letteratura – sottolinea l’attore – con la grande responsabilità di non far morire le cose importanti della nostra letteratura. Per creare un’oasi per il pensiero in un mondo che ne sembra diventato spesso privo di interesse. Questo è un testo in cui si è costretti a pensare».
La storia di Zeno Cosini che, sotto la guida del Dottor S., ripercorre analiticamente i momenti principali della sua esistenza e che nel romanzo è affidata alla scrittura di un diario, in scena porta gli spettatori ad assistere a una sorta di seduta psicoterapeutica aperta al pubblico. E Tedeschi dà volto e voce proprio al protagonista. «Della Coscienza di Zeno sono state fatte negli anni versioni bellissime, ma che hanno tralasciato un po’ il lato divertente e ironico di questo uomo che “inciampa continuamente nella vita” – spiega il lavoro di drammaturgia Tedeschi -. Nel romanzo ci si accosta per la prima volta alla psicanalisi: il problema del fumo, per cui Zeno chiede aiuto, è in realtà solo sintomo di una grande depressione, lui non sa che cosa vuole. Valga come esempio che conosce quattro sorelle e sposa quella che gli piace di meno. Prendendo a prestito il titolo del famoso film, è la “tragedia di un uomo ridicolo”».
Inoltre, un affetto particolare unisce l’attore a questo testo e al suo autore. «Fin dai tempi della scuola ho avuto un debole per questo romanzo, mi ha sempre affascinato quest’uomo che si muove male nel mondo. E poi amo molto Trieste, ogni volta che ci vado passo dalla casa di Italo Svevo in segno di omaggio».
In scena con Tedeschi saranno Claudio Moneta, Roberta Petrozzi e anche sua figlia, Camilla Tedeschi, con la quale non si trova a dividere il palco per la prima volta. «È già accaduto in Partenza in salita. Oggi anche lei si accosta a un classico e interpreta anche due parti.
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