IL CONVEGNO
Varese, la sicurezza è un mestiere difficile
I dati emersi a Palazzo Estense fanno riflettere

Lavoro in sicurezza? Il primo a crederci deve essere il lavoratore. È il punto saliente del convegno a Palazzo Estense organizzato dall’Organismo Paritetico Provinciale.
«Il numero degli infortuni scende quando il dipendente accetta norme e regole che lo proteggono», è la tesi di fondo. E nel Varesotto gli esempi non mancano.
Sono 6.700 gli infortuni sul lavoro nella nostra provincia nei primi otto mesi dell’anno, il 26% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, quanto furono 5.310. In tutto 9 quelli mortali, più di uno ogni trenta giorni.
Numeri impietosi quelli forniti dall’Inail provinciale, utili ancora una volta ad accendere i riflettori su un fenomeno che non accenna ad attenuarsi e che, tra le vittime, vede aumentare in modo esponenziale le donne.
La sicurezza sui luoghi di lavoro era e resta una priorità, nella nostra provincia espressione di una regione, la Lombardia, al primo posto nazionale come numero di incidenti che avvengono nello svolgimento delle proprie mansioni o in itinere.
La sicurezza deve essere garantita e rispettata da entrambe le parti: da quella del datore di lavoro che deve operarsi per applicare norme e leggi in materia e da quella del dipendente che deve adottare precauzioni, protezioni e sistemi che gli vengono messi a disposizione.
IL CONVEGNO A PALAZZO ESTENSE
Un doppio impegno, rilanciato nel corso del convegno a Palazzo Estense dal titolo “La sicurezza un mestiere difficile”, organizzato dall’Organismo Paritetico Provinciale, presieduto da Alessandro Castiglioni.
È stato proprio lui ad aprire le riflessioni, ponendo l’accento su quanto sia di fondamentale importanza il comportamento individuale non sicuro che, dati alla mano, «È alla base di una quota rilevante di incidenti e infortuni che varia dal 60 al 90%».
Decisivo il cambio di mentalità e l’approccio del lavoratore, «Bisogna creare una cultura sulla sicurezza, che ha un valore enorme e decisivo».
Migliorare il comportamento individuale di sicurezza dei lavoratori è perciò la strada da seguire, ed è esattamente l’obiettivo del programma “Sicuri per Mestiere”, protocollo adottato da un numero sempre maggiore di imprese.
SICURI PER MESTIERE
Il protocollo di “Sicuri per mestiere” è stato illustrato da Lucia Marchesi (manager director di Izidoo), la cui relazione è partita da due numeri choc: 1.221 morti sul lavoro in Italia nel 2021 e 105 miliardi di euro di costo sociale per gli infortuni sul lavoro.
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