DATI ALLARMANTI
Il lavoro che uccide
In provincia di Varese nove morti da inizio anno e infortuni aumentati del 26%

Infortuni sul lavoro in provincia di Varese: nei primi otto mesi del 2022 c’è stato un aumento del 26% rispetto al 2021. Si è passati da 5.310 a 6.700 persone che hanno avuto un infortunio mentre erano impegnate nelle attività legate alla loro occupazione. Di queste persone, nove sono morte, nell’arco temporale che va da gennaio ad agosto 2022. Non solo: sono in aumento gli infortuni gravi e chi perde la vita negli spostamenti per il lavoro. E le donne sono le vittime più numerose di questo tipo di incidenti.
È il direttore dell’Inail di Varese Vittorio Tripi a dare la dimensione numerica degli infortuni in provincia durante la 72esima edizione della Giornata Anmil (Associazione fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) per le vittime degli incidenti sul lavoro che, ieri, domenica 9 ottobre, in provincia di Varese ha fatto tappa a Gorla Maggiore.
LA GIORNATA
La celebrazione sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica si è svolta in paese: come da tradizione l’Anmil sceglie uno dei paesi della provincia creando così una rete locale e un legame forte con il territorio.
Voluta dal sindaco ingegnere esperto di sicurezza sul lavoro Pietro Zappamiglio e dall’assessore ai Servizi sociali Susy Pozzato, la celebrazione laica si è svolta in sala del consiglio. Presenti il viceprefetto di Varese Fabio De Fanti e i vertici di Anmil, il presidente Marco Romano, il vicepresidente Antonio Dibella e tutto il direttivo, oltre a una delle colonne dell’associazione che sul territorio negli ultimi anni non si è mai risparmiato, Enrico Andreetto.
De Fanti ha richiamato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rimarcare l’importanza del lavoro e della sicurezza: «Chi lavora deve poter tornare a casa nella piena integrità fisica». A dare la dimensione dell’impatto degli infortuni sul lavoro è stato il direttore generale di Inail (Istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro) di Varese, Tripi, che ha sottolineato non solo l’elemento numerico in attesa dei dati sugli infortuni gravi che arriveranno a novembre, ma anche l’impatto sulle famiglie: «Aumentano gli infortuni legati agli spostamenti per lavoro e sono le donne le principali vittime. Le occupazioni a rischio sono sanità, terziario, commercio e servizi di cui principalmente si occupano. Tra le cause ci sono la fretta e tanti eventi legati al Covid. Per questo a Varese ci sarà anche un corso di guida sicura organizzato con Asst (27 ottobre)».
PREVENZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
Per il direttore dell’ente nazionale sono fondamentali la prevenzione e la sensibilizzazione: «Siamo sempre a disposizione, con la prefettura sono aperti tre tavoli di lavoro perché abbiamo contezza dell’emergenza soprattutto quando parliamo di infortuni gravi e di alcuni settori critici». Del resto i numeri al momento sono più forti di qualsiasi discussione: 9 morti in otto mesi, un aumento del 26 per cento rispetto all’anno scorso e la sensazione che la situazione possa solo peggiorare. Anche perché nel 2021 il Covid seminava più vittime rispetto al 2022, quindi è evidente che la sicurezza sul lavoro sia un tema caldo dell’agenda della prefettura e della politica.
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