CONTI IN TASCA
Varese: le spese fisse divorano i redditi
L’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui costi sostenuti dalle famiglie. Si taglia su tutto ma non il ristorante

Sempre meno soldi in casa, e cambiano le abitudini di consumo. Anche i residenti nella provincia di Varese, alle prese con l’aumento dei costi legati alla casa e all’energia, devono rivedere le loro spese, risparmiando un po’ su tutto, anche sugli alimentari, ma senza rinunciare ad alcuni piaceri, come il ristorante. È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie italiane nel periodo 1995–2025, che parla di «una dinamica ormai strutturale, che riduce sempre di più l’area delle scelte libere di consumo, limitando il potenziale di crescita dell’economia legata alla domanda interna».
LA DINAMICA DEI PREZZI
Ecco il trend che si conferma anche in provincia di Varese. Le spese obbligate – ovvero quelle legate a beni e servizi di cui le famiglie non possono fare a meno, come casa, energia, bollette, sanità, trasporti e assicurazioni – continuano a pesare sempre di più sui bilanci familiari: nel 2025 arrivano infatti a rappresentare il 42,2% della spesa totale, con un aumento di 5,2 punti rispetto al 1995. In termini “monetari”, a fronte di una spesa pro capite complessiva di 22.114 euro, oltre 9.300 euro sono assorbiti da spese non comprimibili. Tra queste primeggia come sempre l’abitazione (5.171 euro, +109 euro rispetto al 2024), seguita da assicurazioni e carburanti (2.151 euro) ed energia (1.651 euro).
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