PROCESSO
Lui la tradisce, lei se ne va col cane
Aveva trovato l’uomo a letto con un’altra e per vendetta aveva preso il pitbull “di famiglia”. Assolta.

È tornata a casa prima dal lavoro e ha trovato il compagno a letto con un’altra. Non ci ha pensato due volte, la ventisettenne varesina, a fare le valigie e andarsene. Non da sola, ma con il cane.
Un caso insolito, ma sicuramente meno di quanto accaduto il mese scorso a Busto Arsizio, dove un uomo si era vendicato della ex rubandole le ceneri del cane. Fatto sta che la giovane si è ritrovata a processo proprio per il furto dell’animale. Ma è stata assolta.
La singolare vicenda, che risale all’estate di quattro anni fa, è stata ricostruita ieri, lunedì 22 marzo, in Tribunale. Il corpo del reato è un pitbull color champagne, registrato all’anagrafe canina dal compagno dell’imputata, il quale, un paio di mesi dopo l’inizio della convivenza a Varese, lo aveva comprato per regalarlo alla donna che amava.
Tutto fila liscio fino al 6 giugno del 2017, quando lei rientra prima del solito, apre la porta dell’appartamento e sente dei rumori sospetti provenire dalla camera da letto, dove trova il suo compagno, in costume adamitico, in dolce compagnia. I due amanti non si accorgono della sua presenza e così lei decide di uscire, in silenzio come era entrata, per programmare la vendetta.
Aspetta qualche minuto e poi, nascosta nei pressi della loro abitazione, gli telefona.
«Ho avuto un problema in ufficio, sto arrivando a casa in treno. Mi vieni a prendere in stazione?».
E lui, convinto di averla fatta franca, obbedisce. Appena esce, lei entra nell’alloggio, spacca tutto quello che trova - dai mobili alle suppellettili -, scrive un biglietto d’addio, infine prende con sé il cane e sparisce. Quando l’uomo torna, trova la casa sottosopra e sul letto matrimoniale un biglietto: «Ora denunciami pure, infame. E vattene con Laura!».
In effetti, lui si presenta in caserma e denuncia ai carabinieri la scomparsa del cane. Che però il giorno dopo la ragazza, contattata dai militari, restituisce quello che è ormai il suo ex. Ma questo non basta a evitare l’apertura di un fascicolo per furto in abitazione, reato punito con la reclusione da quattro a sette anni.
Reato che lo stesso pubblico ministero, Davide Toscani, ieri ha chiesto di riqualificare in furto “semplice” (la pena massima è tre anni), poiché dagli atti depositati dall’avvocato difensore è emerso come il contratto di affitto fosse intestato alla coppia, quindi la giovane aveva tutto il diritto di entrare in quella casa.
Non aveva invece il diritto di portarsi via il cane - ha sostenuto - poiché il pitbull era di proprietà dell’uomo. Ma, anche alla luce del fatto che l’animale è stato subito restituito, il pm ha chiesto di assolvere la donna per “particolare tenuità del fatto” (circostanza che esclude la punibilità).
Il difensore ha prodotto delle foto che dimostrano come quello fosse il “cane di famiglia” e ha ribadito come fosse un regalo dell’uomo alla sua (allora) compagna. Da qui la richiesta di assoluzione “perché il fatto non costituisce reato“, accolta dal giudice Cristina Marzagalli.
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