LO SFOGO
«Non contiamo una mazza»
Il capogruppo della lista del sindaco: «Consiglio comunale inutile. Conta solo la giunta»

«Farsi eleggere in Consiglio comunale? Una fatica inutile. Qui non contiamo una mazza».
Sfogo di una mattina di fine estate all’ombra di Palazzo Estense. Frustrazione scaricata sui social da un politico di lungo corso, tornato sulla scena un paio di anni fa e a disagio nel ruolo di semplice comparsa in un copione scritto e interpretato da altri.
Fin qui nulla di nuovo: l’ultima versione di un lamento ricorrente da quando la riforma Bassanini ha drasticamente ridimensionato i compiti delle assemblee civiche, trasferendo responsabilità e poteri ai sindaci e agli assessori.
Eppure il campanello d’allarme, risuonato senza preavviso in municipio, ha avuto un duplice effetto: ha rotto la quiete sonnolenta dell’ultima settimana d’agosto e ha provocato più di un brivido tra gli uomini della maggioranza di centrosinistra.
Ad avere lanciato il sasso nello stagno è infatti il capogruppo della lista civica che fa riferimento direttamente al sindaco Davide Galimberti: Agostino De Troia, antichi trascorsi nei quadri del Partito socialista, una rapida transizione nell’Udc post democristiana e un discreto curriculum da manager in società pubbliche o controllate da enti locali.
De Troia ha assistito dalla panchina del non eletti all’avvio dell’avventura amministrativa guidata da Galimberti. Ed è sceso in campo dopo le dimissioni di un compagno di cordata, Mauro Gregori, conquistando rapidamente i gradi di capogruppo. Soddisfatto della nuova esperienza? Evidentemente no.
La conferma è nelle dichiarazioni consegnate a Facebook: «Visto che i consiglieri comunali, in base alla legge Bassanini, non contano una mazza, propongo che alle prossime amministrative si voti solo per il candidato sindaco e per una squadra di assessori scelta da lui stesso. Così il cittadino saprà a chi elargire onori ed oneri. Conclusione: basta lottare per le preferenze per farsi eleggere consigliere comunale. È una fatica inutile».
Un messaggio forte e chiaro, indirizzato all’esecutivo e a una maggioranza politica che, in passato, era già stata al centro di critiche per un eccessivo protagonismo del sindaco e degli assessori, per un’insufficiente condivisione delle scelte e per una mancata valorizzazione delle personalità che siedono ai tavoli del consiglio comunale e nelle commissioni.
Il problema era stato sollevato inizialmente all’interno del gruppo del Partito democratico e poi, in più occasioni, da esponenti delle liste civiche raccolte attorno ai dem.
Ora a riproporlo, alla vigilia della ripresa delle attività istituzionali, è direttamente il capogruppo della lista creata da Davide Galimberti.
Reazioni?
Ufficialmente nessuna. Ma De Troia non sarebbe il solo, in via Sacco, a sottolineare con fastidio una presunta, sostanziale inattività del Consiglio comunale, che da gennaio si è riunito solo sei volte - l’ultima il 15 luglio - e dall’estate 2016 ha risposto all’appello del presidente Stefano Malerba in occasione di 44 sedute, una delle quali andata deserta per le troppe assenze in aula.
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