FASE 2
Movida, ecco le nuove regole
Niente alcolici da asporto e più controlli. Il parere, positivo, dei frequentatori dei bar in centro

Dopo gli assembramenti della prima movida post lockdown del fine settimana scorso, sono in arrivo i provvedimenti che dovrebbero cercare di renderla più ordinata, evitando, appunto, la “folla” presente in alcune stradine del centro, soprattutto nella piccola Brera.
L’ordinanza da Palazzo Estense è attesa entro poche ore e dovrebbe essere in vigore da domani (venerdì 29 maggio) al 14 giugno solo nelle giornate del weekend, da venerdì a domenica.
Secondo le prime indiscrezioni, come ipotizzato già nei giorni scorsi e sulla scorta di quanto già fatto in altre città come Milano, sarà in vigore il divieto di asporto di bevande alcoliche dopo le 19 (consentito invece per cibi e bevande non alcoliche). Si procederà anche alla pedonalizzazione di via Vetera e di piazza Beccaria, ma non, almeno in una prima fase, di via Veratti. Il Comune consiglia ai gestori dei locali di adottare vigilanza privata per evitare gli assembramenti nelle aree di pertinenza (interni, esterni, plateatici) e nella zona antistante l’ingresso. Palazzo Estense invita a chiamare le forze dell’ordine se si dovessero verificare assembramenti fuori dalla propria area di pertinenza. Forze dell’ordine che, di fatto, saranno presenti in maniera più massiccia rispetto al recente passato per verificare il rispetto delle norme. Non sarebbe stata considerata al momento l’ipotesi di chiudere vie e piazze gestendo con tornelli gli ingressi.
Cose ne pensano in tal senso i giovani? Abbiamo chiesto loro un’opinione sulle ipotesi di modifica delle regole.
«Innanzitutto – spiega Gabriele Daolio – lo stop alla vendita delle bevande alcoliche da asporto può essere una buona idea perché i giovani, nei fine settimana, tendono a muoversi soprattutto sul tardi, spostando in là anche l’orario dell’aperitivo e il ritrovo con gli amici. Inoltre l’idea di consentire il servizio solo al tavolo ha senso, perché in modo naturale e senza accorgersene, stando in piedi si rischia di accorciare le distanze e di parlare vicini vicini».
Secondo Giulia Taiana, invece, «se ci si vuole trovare con gli amici, non si viene certo scoraggiati da un orario anticipato sulla fine della vendita degli alcolici. Ci si trova e basta, anche con la Coca-Cola in mano. Pedonalizzare altre strade e contingentare l’ingresso in altre – aggiunge la conduttrice di un programma su Radio Millennium e che, quindi, ascolta quotidianamente cosa ne pensano i giovani – può essere una buona idea. Ma senza esagerare, perché alcuni locali stanno in piedi grazie alla vita notturna e, quindi, bisogna riuscire a trovare un equilibrio fra la tutela della salute e dell’economia».
Decisamente a favore di quanto si profila nel prossimo weekend è Davide Pisano: «Purtroppo – racconta – appena si dà un po’ di libertà alla gente, si esagera. Lo capisco, è umano. Quindi certe regole per tenere più ordinata la vita in centro hanno senso. Anzi, io anticiperei il divieto di vendita di alcolici da asporto alle ore 18, facendoci rientrare anche l’ora tradizionale dell’aperitivo».
Infine, per Nicòlo Marcantoni, «visto il periodo, si potrebbe benissimo fare a meno degli assembramenti organizzandosi in maniera diversa sugli orari dei vari locali. Perché il problema è che lì lo spazio è poco e, se bisogna prendere da bere in un bar, si deve passare quasi per forza in mezzo agli altri che sono davanti a un altro esercizio pubblico. Di certo, si deve evitare il ritorno del lockdown. Sarebbe la cosa peggiore e quindi serve lo sforzo di tutti».
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