LA DENUNCIA
«Pane caro come l’oro»
Gli agricoltori protestano: costa 15 volte il grano
A tavola è immancabile: per accompagnare un’insalata, per abbinarlo a salumi e formaggi o per fare la golosa scarpetta. Solo che la scarpetta sta diventando sempre più un lusso. Coldiretti Varese, infatti, sostiene che dal grano al pane il prezzo aumenta di quasi quindici volte «Per effetto delle speculazioni e delle importazioni selvagge di prodotto dall’estero con pagnotte e panini spacciati come italiani». L’associazione dei coltivatori agricoli si riferisce ai dati diffusi da Eurostat, che evidenziano come in Italia i prezzi del pane siano superiori del 14,5% rispetto alla media in Europa. Ma, gli stipendi, come ben si sa, non sono altrettanto superiori alla media europea.
«Oggi - sottolinea la Coldiretti - un chilo di grano tenero è venduto a meno di 21 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini a valori variabili attorno ai 3,1 euro al chilo».
Entrando nel dettaglio, coi dati dell’Osservatorio prezzi di luglio, a Milano una pagnotta da un chilo costa 4,22 euro, a Bologna si arriva addirittura a 4,72 euro, ma a Napoli si scende fino a 1,89, mentre a Roma si viaggia sui 2,63 euro. E a Varese? La media è di 3.64 euro, pur con una variabilità anche marcata a seconda della tipologia. Il risultato è che «gli agricoltori devono vendere ben 5 chili di grano per potersi pagare un caffè o una bottiglietta di acqua al bar. Insomma - denuncia il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori - c’è sicuramente un margine da recuperare per garantire un giusto compenso agli agricoltori, senza pesare sui cittadini».
Anche Francesco De Lorenzo, presidente dei Federconsumatori, ritiene «che il prezzo del pane varesino sia troppo alto. Inoltre, indipendentemente dall’andamento del mercato e dei consumi, l’unica cosa certa è che il costo del pane o resta invariato o sale. Non accade praticamente con nessun’altro prodotto».
Mentre da Assopanificatori Varese si descrivono altre sfumature: «Queste differenze - afferma il segretario Franco Borroni - ci sono sempre state. Ma paragonare il costo del grano al costo del pane è come paragonare il costo dell’acciaio al costo dell’automobile. Sul prezzo finale, la materia prima incide parzialmente, soprattutto rispetto a quello del personale. Poi bisogna vedere se la pagnotta calcolata per il prezzo medio è la stessa. Mi spiego: al sud, per esempio, si comprano tagli di pane molto più grandi e che costano generalmente meno rispetto alle forme da 50-60 grammi che vanno per la maggiore a Varese».
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