IL CASO
Pensiline senza copertura in piazzale Kennedy
Attesa per posizionare pannelli solari, intanto chi aspetta il bus quando piove, resta sotto l’acqua

Le pensiline ci sono, i tetti no. E cosa se ne fanno gli utenti del bus di pensiline senza coperture? Quello che fino a qualche settimana fa era un paradosso, adesso con il maltempo comincia a diventare un disagio. Quando piove, un disagio non da poco. Se poi si aggiunge che nessuno, almeno in Autolinee Varesine, sa quando verranno montati i tetti, allora arriva anche lo sconforto. Stiamo parlando dello “strano caso” delle nuove pensiline del bus di piazzale Kennedy: belle da vedere, un po’ meno da utilizzare, vista la mancanza di un elemento non da poco: il tetto.
I ritardi nella posa delle coperture sarebbero dovuti a una miglioria del progetto originario. La superficie dei tetti delle pensiline, secondo quanto riferito da Palazzo Estense, potrebbe essere utilizzata per l’installazione di pannelli fotovoltaici, così da sfruttare l’irraggiamento del sole e convertirlo in energia elettrica. Chi è stato in piazzale Kennedy in estate sa di cosa stiamo parlando: il sole in quel punto picchia come nel Sahara, tanto che in agosto gli sparuti turisti che hanno dovuto attendere il bus adibito al trasporto biciclette hanno sofferto moltissimo la mancanza dell’ombra.
Ora però è l’inverno a preoccupare. E, ad oggi, non sono ancora stati resi pubblici gli esiti degli studi preliminari necessari per l’eventuale posa dei pannelli solari. È vero che le stagioni non sono più quelle di una volta, e quindi chi lo sa se pioverà tanto o se nevicherà, ma la speranza è che si faccia qualcosa, magari anche di temporaneo, per offrire un riparo agli utenti dei bus.
Essere in stand-by, però, aiuta a fantasticare: chissà che con i pannelli fotovoltaici non sia possibile rendere le pensiline anche un po’ più tecnologiche? Qualche tempo fa, dopo che a Varese erano state installate 50 nuove pensiline, Fabrizio Bossi, giovane laureato in architettura al Politecnico con una tesi sull’arredo urbano, aveva presentato alla Prealpina per alcune sue valutazioni. Alle nuove pensiline, molto simili alle precedenti, lo stendente contrapponeva alcuni esempi esteri. Ad esempio, in Francia, le pensiline sono dotate di live table con orari e tempi di attesa. Servizi di user experience, con ricariche per il telefono. Mappe interattive per orientare il turista alla visita della città. Macchinette per il caffè e illuminazione. Perché non fare qualcosa del genere anche qui, sfruttando gli introiti delle affissioni pubblicitarie sulle pensiline? La speranza è che l’attesa degli utenti venga adeguatamente ripagata.
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