TEATRO
Politeama, applausi al progetto
Piace l’idea di rilancio ipotizzata dalla Fondazione Molina. Da Filippo De Sanctis perplessità su capienza e camerini
Quella del Politeama trasformato in teatro stabile di Varese è un’idea che piace. L’ipotesi progettuale, studiata dall’archistar milanese Michele De Lucchi su incarico della Fondazione Molina, proprietaria dell’immobile che s’affaccia su piazza XX Settembre, comporterebbe una spesa intorno ai dieci milioni di euro per un’adeguata ristrutturazione.
Tale ipotesi, che porterebbe ad accantonare l’altra possibilità, ventilata da anni, di costruire il teatro in piazza Repubblica, sembra incontrare anche il favore di molti “addetti al mestiere”.
Pur con qualche moderata perplessità, come quella espressa dall’attuale direttore dell’Openjobmetis, Filippo De Sanctis. «Premetto che a me non dispiaceva per nulla l’eventualità che piazza Repubblica diventasse la nuova agorà culturale della città - ammette -, comprendo però che tale progetto sarebbe non solo complesso, ma anche molto costoso e lungo da realizzare, per cui quella della trasformazione del Politeama in teatro sarebbe un’opportunità interessante e più coi piedi per terra, meno costosa e di più veloce realizzazione. L’importante è che non si traduca in un’occasione sprecata».
De Sanctis si sofferma su una valutazione squisitamente tecnica: «Il teatro attuale ha una capienza di 1200 posti a sedere - prosegue -, mentre al Politeama i posti sarebbero all’incirca 900, cifra non scandalosa, ma che non consentirebbe ogni genere di spettacolo, come concerti di grosso richiamo e musical. E poi, al di là della capienza, un punto fondamentale sarebbe rappresentato dal numero di camerini garantiti agli ospiti, insieme a dettagli come le dimensioni del palco e del retropalco».
Favorevole all’idea di un teatro al Politeama il regista varesino Andrea Chiodi, per il quale l’architetto autore del progetto rappresenta «una garanzia». Chiodi si augura però che l’amministrazione comunale guidi e sostenga lo sviluppo culturale che dovrà seguire alla ristrutturazione: «Per quanto mi riguarda, sono disponibile a offrire una consulenza, anche mettendo a disposizione l’esperienza maturata al Lac di Lugano».
Entusiasta all’idea del teatro in piazza XX Settembre si definisce pure Giulio Rossini, presidente di Filmstudio 90. «Era ora che qualcuno, in questo caso la Fondazione Molina, facesse i primi passi per affrontare il problema di questo stabile - sostiene -, perché non ha senso che rimanga inutilizzato e in qualche modo abbandonato. Sono d’accordo sul fatto che qualunque sala storica venga riaperta per finalità culturali, invece che dover subire trasformazioni di natura commerciale. Credo si tratti di un’ipotesi realistica, anche se bisogna essere ben sicuri, con una riflessione istituzionale a 360 gradi, che poi l’utilizzo sia efficace per gli autentici bisogni della città».
Su questo punto insiste anche il blogger Mauro Gregori, che, dalla sua pagina facebook “Varese la vedo così”, in generale non risparmia critiche ma anche costruttivi suggerimenti. «L’idea di trasformare il Politeama in teatro principale è sicuramente realizzabile - sostiene -, anche tenendo conto dei sotterranei del caseggiato che comprende ora tutta una parte commerciale, dove potrebbero essere realizzati i camerini. La capienza, invece, non rappresenterebbe un problema, perché non è necessario che una piccola città abbia un contenitore dove fare tutto. Gli eventi di più grande richiamo potrebbero essere ambientati, per esempio, al Palazzetto dello Sport. Milano docet».
© Riproduzione Riservata


