DA STASERA SU DMAX
«Porto in tv i misteri dal Grand Hotel»
Daniele Bossari ha come base l’albergo del Campo dei Fiori per il suo programma

Per la seconda stagione di «Il Boss del Paranormal», il programma di Dmax sul soprannaturale e dintorni di cui è conduttore, al via stasera, martedì 5 gennaio, alle 21.25 sul canale 52 del digitale terrestre, Daniele Bossari ha giocato in casa. Abituato a scendere per lavoro a Milano, la città dov’è nato e dove conduce «Il Boss del weekend» su Radio Deejay, vincitore più amato delle edizioni vip de «Il Grande Fratello» e autore del libro (che prossimamente diventerà podcast) «La faccia nascosta della luce», nel quale ha raccontato il suo incontro con la depressione, Bossari, da anni varesino d’adozione, ha potuto contare su un set a un tiro di schioppo da casa. Novità del programma, infatti, le presentazioni dei vari servizi, che sono state registrate all’interno del Grand Hotel Campo dei Fiori. «Al di là della comodità oggettiva di avere a disposizione una location così vicina, sono stato davvero contento di aver lavorato lì. È uno dei posti che amo di più a Varese ed è una delle mete preferite delle mie passeggiate con Filippa (Lagerbäck, ndr), mia figlia Stella e il nostro cane. Abbiamo la fortuna di salire al Campo dei Fiori quando non c’è nessuno o quasi ed è fantastico. Lì vicino, poi, c’è l’osteria da Irma, che io e mia moglie amiamo molto», racconta il conduttore. «Ho sempre visto l’albergo dal di fuori, il programma di Discovery Italia mi ha dato l’occasione unica di entrarci dentro e di poterlo visitare. Sono pazzo di quel posto e mi auguro che ci sia un progetto per riportarlo agli antichi splendori».
«Diciamo che tra la nebbia di inizio novembre, una costante durante i due giorni di riprese, e l’aspetto spettrale dell’albergo, complice lo stato di abbandono in cui si trova, il Grand Hotel Campo dei Fiori si è rivelato davvero in linea con le esigenze narrative e le atmosfere evocate dal programma. Dentro l’albergo si respira un palpabile clima di mistero e, perché no, un po’ di horror, complice il film “Suspiria” girato in quel posto da un grande regista come Luca Guadagnino», confida Bossari.
«Diciamo che ho ampiamente approfittato dell’occasione e, grazie al custode, ho anche potuto dare una sbirciata ad alcune stanze off limits, come la sala degli specchi, immortalate dal film di Guadagnino. Mi sono anche imbattuto in alcuni elementi scenografici ancora montati e lasciati in loco».
Novità della seconda edizione di “Il Boss del paranormal” («ma quel Boss è ironico e non c’è nessuna velleità di autorevolezza, per quanto sia attratto dalle componenti sovrasensibile e spirituale: sono le iniziali del mio cognome»), l’utilizzo anche di filmati inviati con lo smartphone.
Legittimo chiedere al conduttore quale rapporto abbia con i social: «Da parte mia solo un tiepido entusiasmo», risponde: «Fanno parte del mio lavoro, sono imprescindibili, ma li utilizzo con grande cautela. Diciamo che non sento l’esigenza di dovermi raccontare tutti i giorni e tutto il giorno».
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